9/11 MARATONE VIRTUALI ….PASSATORE DELLA SPERANZA…IL PASSAVIRUS

Così è stata ribattezzata dagli organizzatori di questa serie di maratone virtuali in giro per la nostra cara ed amata Italia e, come promesso al nostro Presidente Paolo Gino, alla regina delle ultra posso raccontare qualcosa anch’io, mentre sul solito lungomare, con il mio compagno di avventura Fabio, abbiamo celebrato il quarto anniversario con maglietta e medaglia dell’epoca.

Di seguito il racconto della stupenda esperienza tosco-romagnola corredata da alcune splendide foto ricordo.

A 50 ANNI ABBIAMO FATTO 100 km
Era l’autunno di circa due anni fa  e, durante uno dei soliti allenamenti, il mio amico coetaneo Fabio mi chiedeva che programmi avevo per i festeggiamenti dei miei 50 anni
Al momento non avevo la risposta pronta, ma dopo un paio di minuti mi veniva il “lampo di genio”….e se andassimo a festeggiare insieme da Firenze a Faenza?
Fabio non rispondeva nulla ma ho capito subito che qualcosa stava “bollendo in pentola”….!!
Dopo alcune maratone preparate e corse insieme giungevamo a Settembre 2015 durante il quale ho stabilito il programma della “festa dei nostri 50 anni”…..era molto semplice: una maratona al mese fino ad Aprile ed a fine Maggio il mitico Passatore.
Fabio non era molto convinto ma siamo andati insieme alla Maratona del Piceno, a quella di Pescara ed alla Maratona di Verona. A dicembre ho corso (questa volta senza Fabio) la 6 ore di Lucera (a casa del mitico Domenico, super esperto di ultra maratone).
A marzo, sempre insieme a Fabio la 6 ore di Putignano ed infine ad aprile la Maratona di Roma e la 6 ore dei Templari a Banzi. Durante questo iter di avvicinamento saliva la tensione e la preoccupazione (anche per via di un banale ma fastidioso infortunio in cui mi sono imbattuto) e le varie peripezie legate al lavoro ed a questioni familiari.
Ma alla fine la nostra “festa dei 50 anni” si stava finalmente concretizzando: dovevamo organizzarci per il fantastico week end della 100. 


Avevamo “arruolato” come supporter l’amico Adolfo che ci ha assistito e coccolato in ogni modo, dapprima catapultandoci a poche centinaia di metri dalla partenza di Via dei Calzaiuoli e, successivamente, assistendoci ogni 5/10 Km da Borgo S. Lorenzo fino alle porte di Faenza. Riuscivo anche a convincere il mitico Domenico (che avrebbe corso la sua nona volta il Passatore) a unirsi al gruppo: la sua esperienza si è rivelata preziosissima!!
La sera della vigilia l’atmosfera che si respirava in Piazza del Popolo a Faenza era veramente magica…durante il pasta party incontravamo il patron della manifestazione Pietro Crementi detto Pirì…….un uomo di un entusiasmo e di una passione fuori dal comune, il quale ci dava il consiglio più prezioso: “Ragazzi risparmiatevi sul Colla perché se avete forza ed energie c’è tempo per impiegarle”. Consiglio ascoltato alla lettera. Infatti, dopo una lenta partenza per le vie strettissime (per i circa 2.800 atleti partecipanti alla 44^ edizione) del centro storico di Firenze, ed un passo regolare su per Fiesole (dove il caldo era veramente insopportabile) si arrivava a Borgo S. Lorenzo con un bel passo, continuato fino ai piedi del Colla. Dopo aver percorso correndo i primi quattro chilometri ci tornavano in mente le parole del mitico Pirì. È così pian pianino, con un passo sostenuto ma senza correre siamo,arrivati sul Passo Colla.


Da quel momento è iniziata un’altra gara: un paio di integratori, un po’ di parmigiano e un uovo sodo e si ripartiva “a tutta” alla volta di Marradi, dove arrivavamo veramente alla grande recuperando abbondantemente il tempo perso sul Colla. Intorno al 70^ km facevamo un rapido calcolo ed avevamo una proiezione tra le 11 e le 12 ore all’arrivo …..un tempo incredibile per due neo cinquantenni all’esordio in una 100 km!!!
Ma la parte più dura e faticosa era proprio dietro l’angolo: nemmeno i ristori e le pause dal nostro fedele accompagnatore Adolfo riuscivano a fare  il miracolo: e la fatica inesorabilmente prendeva il sopravvento. Intanto le notizie dal telefonino davano Domenico che stava “attaccando” il suo personale mentre io e Fabio, come stabilito prima della partenza, correvamo insieme perché l’obiettivo era quello di arrivare insieme a Piazza del Popolo a Faenza. È così alternando corsa a camminata veloce, accompagnati dalla “colonna sonora” delle anatre che starnazzavano nel fiume Lamone, si arrivava a Brisighella dove ci illudevamo inutilmente di poter chiudere la gara sotto le 13 ore.

L’errore è stato  di soli 13 minuti (nel real time) in quanto alle 4,13, indossando le nostre magliette celebrative, ed immortalati dal telefonino di Domenico (che chiudeva in 12 ore e 35 minuti) io e Fabio chiudevamo la nostra “festa per i 50 anni” nel migliore dei modi!!
Dopo aver indossato la medaglia e ritirato la maglietta ricordo, insieme a Domenico andavamo ad abbracciare il nostro “angelo custode” Adolfo e tutti insieme andavamo a bere la tanto sospirata birra, assaporando il gusto dell’impresa!!
I festeggiamenti sono continuati a pranzo (dopo aver dormito qualche ora in quanto l’adrenalina accumulata era senza dubbio maggiore della stanchezza) durante il quale il “Dream Team ” si concedeva il meritatissimo reintegro delle calorie perse onorando con del buon Sangiovese lo slogan della “100 del Passatore – Sulle vie del Sangiovese”.

Ultima annotazione: prima della partenza, durante il tragitto per le stradine del centro storico di Firenze, abbiamo  vissuto un momento altamente emozionante….mentre camminavamo alla volta di Piazza della Signoria siamo stati raggiunti da un sorridente atleta che ci ha riconosciuto e salutato cordialmente…..quell’atleta era RE GIORGIO che dopo qualche ora conquistava la sua 11^ 100 del Passatore…..che atleta….che sportivo…… ma soprattutto che uomo!!!”

L’INFORTUNIO….IL NEMICO INDESIDERATO….MA SI PUO’ USCIRE DA OGNI TUNNEL CON FIDUCIA E GRADUALITA’.

Stanco di passare le domeniche in bicicletta e guardare i miei colleghi podisti allenarsi per i vari “lunghi” (sono prossime le maratone di Bologna, Roma e Milano) ho cercato di leggere qualcosa per superare, almeno psicologicamente, visto che non ci riesco fisicamente, lo stress da infortunio.

Mi sono imbattuto con queste righe scritte dal mio amico Matteo Simone, psicologo dello sport ma soprattutto grande ultra maratoneta e triatleta; insomma una persona che non solo lo studia il mondo dello sport ma lo pratica con caparbietà e resilienza.

Ci siamo conosciuti in occasione della mia prima ultra maratona a Lucera (periodo che iniziavo a preparare la 100 km del Passatore) e ci siamo piacevolmente rivisti proprio in occasione della mia ultima maratona corsa ad inizio dicembre a Latina. Nel mezzo tante belle occasioni per correre insieme e parlare della bellezza e, nello stesso tempo, della durezza di questo sport fatto di tante belle soddisfazioni ma anche di dolori.

Ecco ciò che ha scritto Matteo e che ha cercato di “tirarmi un po’ su’” in quest’altro week end senza corsa.

La passione per uno sport permette di condurre uno stile di vita fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire. Lo sport fa prendere direzioni per raggiungere traguardi, mete e obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili superando eventuali imprevisti lungo il percorso con fiducia in sé, con impegno, motivazione, passione e determinazione.

Lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di riuscire in qualcosa.
È importante valutare momento per momento se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio e il proprio bisogno. Bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, rimodulare gli obiettivi in base alle proprie condizioni fisiche attuali.

Si può fare tutto gradualmente e progressivamente con cautela e attenzione, fidandosi e affidandosi, apprendendo dai più esperti e dall’esperienza, iniziando a piccoli passi lenti con minimi obiettivi e poi ognuno prende la sua strada più o meno lunga, più o meno difficile.

Lo sport che fa apprezzare albe e tramonti, mari e laghi, parchi e strade, partenze e arrivi, solitudine e compagnia, se c’è l’uno ci può essere anche l’altro, se c’è negatività ci può essere anche positività, se c’è tristezza c’è anche allegria, l’uno serve all’altro per dare più valore; se c’è tensione ci può essere più relax, in gran parte dipende da noi se accettare o cambiare stato.

Siamo noi che possiamo scegliere la direzione che vogliamo e mobilitare le energie per andare verso un maggior benessere verso mete e obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili, cercando di trasformare sogni in realtà e se non ci riusciamo sorridiamo e riproviamo in modo diverso apprendendo dall’esperienza e non isolandoci in una zona di troppo confort, scegliamo la vita anche se comporta il mettersi in gioco, il rischiare di sbagliare.

Si può uscire da ogni tunnel con fiducia e gradualità, con piccoli movimenti un passo alla volta, con le risorse residue cavalcando l’onda del cambiamento, continuando ad approfondire la conoscenza del proprio corpo e della propria mente. E’ molto fiducioso Mouhamed Boumalha che ora sta sperimentando uno stop dovuto all’infortunio ma è consapevole dell’importanza dello sport e del vedere altri che fanno sport ricevendo coraggio, ecco come lo spiega:

“Ero atleta dal 1986 fino a 2016 o ho avuto la spina calcaneare al tallone e un’artrosi alle due ginocchia quindi attualmente sono in un tunnel senza luce ma quando vedo dei veterani come me fare la maratona questo mi dà un po’ di coraggio, chi non ha ancora fatto una gara non conoscerà mai la vera forza del suo corpo e della sua mente, correre è un mondo di scoperta, uno studio con tutto un equilibrio psichico e fisico. Viva la corsa, attendo con ansia la mia guarigione per ricominciare a correre più forte.”

Lo sport fa sperimentare benessere e anche performance e soprattutto fa incrementare fiducia in sé, consapevolezza delle proprie possibilità, capacità e limite e soprattutto resilienza per attraversare periodi anche molto difficili trovando sempre strade per uscire da gallerie e tunnel più forti e motivati di prima.

Matteo SIMONE

CON L’ARRIVO DELLA BELLA STAGIONE LE MARATONE LASCIANO SPAZIO ALLE GARE PIU’ BREVI.

Con la 100 km del Passatore nell’ultimo week end di maggio si può dire che sono terminate le gare di lunga distanza come le ultra e le maratone, almeno quelle più importanti, anche se i super appassionati del settore ne hanno sempre qualcuna da qualche parte del mondo!

In questa stagione agonistica la Podistica S. Salvo non solo è stata presente a tantissime maratone sparse per il mondo ma è riuscita a distinguersi in alcune di esse.

Balza all’occhio la bellissima prestazione di Gianfranco Mastrangelo con il suo 3 h 13’ nella maratona di Praga, corsa veramente con il cuore, atteso che pochi giorni prima era venuta a mancare la sua cara mamma.

Così come la bellissima prestazione di Massimo Miri alla maratona di Roma che ha confermato il suo standard sulla regina delle gare con un ottimo 2h 55’. Infatti, l’atleta originario di Carunchio, ha sempre colto ottimi risultati nella maratona della capitale, ottenendo sempre risultati di prestigio, finanche un primo posto di categoria nell’arco delle dieci partecipazioni.

Anche se il suo record sulla distanza lo ha ottenuto nella Maratona di Pescara con uno splendido 2h41’12’’ e non si è tirato indietro nemmeno nelle ultra con la partecipazione più volte alla 50 km del Gran Sasso con un 5° e 6° posto assoluto ed un ottimo piazzamento anche nella 100 km  del Passatore, terminata in poco meno di otto ore e mezza.

In campo femminile sicuramente la sorpresa dell’anno è stata la brava Annalisa Fitti, che dopo un’accurata preparazione si è distinta in molti trial di lunga distanza svolti in tutta la penisola; di recente si è classificata nelle primissime posizioni nella Ultra Serra di Celano di 90 km.

Anche Mafalda Lucci non si è tirata indietro partecipando a numerosissime maratone in giro per il mondo.

Con l’afa che incombe è sicuramente più semplice riuscire a gareggiare nelle competizioni sotto i 10 km ed a tal proposito sabato 22 giugno a S. Salvo la Podistica S. Salvo organizza la 15° edizione del Memorial “Dino Potalivo” unitamente alla “Corrinsieme”, ormai due classiche del circuito podistico abruzzese, con tutti i ragazzi del sodalizio presieduto dal Presidente Colamarino in prima fila nell’organizzare al meglio l’evento sportivo più partecipato della città.

 

IL MITICO DOMENICO MARTINO ALLA NOVE COLLI RUNNING DI CESENATICO

L’impresa è riuscita anche questa volta…!!!

Eppure due giorni prima e la sera antecedente alla gara per telefono l’ho sentito molto nervoso: non vedeva l’ora di arrivare sul nastro di partenza e cominciare l’avventura verso quei benedetti nove colli che gli avevano tolto il sonno per parecchie notti.

Domenico Martino, pugliese doc, conosciutissimo nel mondo delle maratone e delle ultra è riuscito a stupirci ancora.

Nonostante il percorso super impegnativo, la pioggia battente che lo  ha “accompagnato” per quasi tutti i 202,4 Km del percorso, è riuscito a tagliare il traguardo in 29 ore e 14 minuti, riuscendo agevolmente a superare tutti i cancelli trovati lungo il gravoso percorso.

L’impresa sportiva lo ha condiviso con Roberta Varricchione con la quale ha corso e superato tutti gli ostacoli di questa super ultra da oltre 200 km.

Del resto il buon Domenico ci aveva abituati ad imprese del genere (tante 6 ore, molte 12 ore, alcune 24 ore, Una 100 miglia) ma questa volta si è davvero superato, dimostrando una tenacia veramente fuori dal comune.

Sono stati veramente tantissimi gli amici da ogni parte d’Italia che lo hanno voluto salutare sulla sua pagina Fb per testimoniare l’immensità dell’impresa realizzata lo scorso week end.

E per festeggiare cosa farà?

E’ pronto per partire per Firenze: sabato “defaticherà” con la 100 Km del Passatore da Firenze a Faenza per la 16° volta consecutiva!!

CR7, LORENZO GEMMA, LUCA ONOFRILLO

Tempo addietro leggevo un articolo sulla differenza tra il prezzo ed il valore di alcuni campioni dello sport e il giornalista metteva in evidenza che spesso i più pagati erano indubbiamente anche quelli che valevano di più non solo in termini sportivi ma soprattutto in termini sociali. Così si scopriva che Cristiano Ronaldo era diventato un credibile testimonial dell’AVIS in quanto, per sua scelta, non “sporcava” il suo corpo con dei “modaioli” tatuaggi per non pregiudicare il suo periodico  appuntamento con la donazione del sangue, in ossequio ai valori trasmessi dalla mamma Maria Dolores.

Così un giorno, nel corso di una delle tante maratone corse insieme, mi avvicinavo a Lorenzo Gemma, mitico ultra-maratoneta romagnolo (con origini pugliesi) e gli spiegavo che, dati alla mano, lui valeva molto di più di Cristiano Ronaldo, viste le sue oltre 850 maratone/ultra svolte e, soprattutto le quasi 200 donazioni di sangue effettuate.

Infatti,  pochi sanno che il mitico Lorenzo, oltre a macinare chilometri e chilometri ogni domenica in ogni parte d’Italia (non disdegnando di fare qualche puntatina, con la sua fedele compagna di viaggio Rita, anche all’estero) impegna il suo tempo come donatore di sangue (non a caso l’ho visto sempre correre con la casacca AVIS FORLI’) e, oltre ad aver corse decine e decine di 100 Km, trascorre le proprie giornate come autista di mezzi per spostare i disabili in città, oltre che essere un valido componente della locale squadra della Protezione Civile.

Quindi, non bisogna valutare le persone solo per ciò che sono conosciuti, ovvero i goal di CR7 o gli arrivi al grido “…e stasera si….” nelle maratone svolte in ogni angolo d’Italia da Lorenzo, ma occorre apprezzarli e valutarli anche per le virtù un po’ nascoste e che vanno sicuramente evidenziate.

In tutto ciò cosa c’entra Luca Onofrillo?

I goal alla Ronaldo, nonostante l’impegno, non credo che sia in grado di farli….i chilometri di Lorenzo spero che un giorno possa iniziare a farne almeno qualcuno….ma in compenso stamani ha finalmente effettuato la sua prima donazione di sangue, che per un neo diciottenne (con la fissa per la patente, con la possibilità di potersi firmare finalmente le giustificazioni da solo ed il “pensiero light” per la maturità prossima) è già qualcosa di importante….soprattutto per il suo futuro!

 

CI VORREBBE … UN AMICO

Correre da solo ha il suo fascino ma alla lunga può stancare.

Correre in compagnia, soprattutto all’inizio dell’attività podistica, quando il running è una pratica ancora tutta da scoprire, può essere un’arma vincente soprattutto per quel che concerne la continuità nell’esercizio. Avere almeno un compagno con il quale condividere la fatica dell’allenamento significa essere più motivati, più determinati, in quanto c’è un maggior rispetto degli orari, della volontà di essere presenti all’allenamento e, soprattutto, una voglia di condivisione dello sforzo atletico. Inoltre, avere un preciso appuntamento con qualcuno per allenarsi insieme spinge l’atleta ad essere presente all’allenamento ed a non saltarlo nemmeno quando si è particolarmente stanco e demotivato.

All’inizio della mia attività, e per inizio intendo almeno i primi due anni, l’avere a fianco una persona come Giuseppe è stato (così come sostenuto nei primi capitoli di 10 ANNI DI CORSA) l’arma vincente per dare continuità e persistenza alle varie uscite. Così come progettare l’idea di affrontare la prima maratona è stata condivisa proprio con il mio compagno di allenamento dell’epoca, il quale ancora oggi mi ricorda la mia ritrosia nei confronti della regina delle gare podistiche.

Quando si corre da soli la fatica della corsa sembra un’avversaria troppo forte da battere; i chilometri sembrano che non passino mai; dopo un quarto d’ora di corsa già si è in preda alla noia.

Con l’ausilio di un amico tutto ciò può passare in secondo ordine, perché correre in compagnia allevia sensibilmente certe sensazioni negative: così chiacchierare mentre si corre diventa un modo efficace per ammazzare la noia ed i chilometri scorrono più veloci sotto le gambe.

La corsa in compagnia riesce a far andare più forte (specie se il compagno di corsa è più forte di te), più lontano, facendo meno fatica e, complice le chiacchiere ed un po’ di sana rivalità, correre insieme diventa decisamente più divertente e stimolante.

Non è un caso che da un sondaggio condotto da una rivista di settore si è visto che circa il 77% dei runners corre sempre, o spesso, in compagnia.

Con il passare degli anni sono stati tanti i miei compagni di corsa, in particolar modo i miei compagni di squadra della Podistica S. Salvo che a volte si incontrano anche casualmente sul lungomare o sulla pista di atletica.

Negli ultimi anni tanti allenamenti, ma soprattutto tante gare, le ho affrontate con Fabio (esaltante l’esperienza insieme nella 100 km del Passatore) che si è sempre dimostrato un compagno affidabile e ricco di motivazioni (da ultimo la voglia di voler correre tutte le major in giro per il mondo)!

Mentre fare un allenamento insieme ad un compagno di corsa è abbastanza solito, condividere insieme le fatiche di una gara è cosa più difficile ed insolita. Però sia con Giuseppe (in una maratona di Roma) che con Fabio (oltre al Passatore, anche la Eco-maratona dei Marsi e la Collemarathon insieme anche a Sergio) ho condiviso anche questa esperienza che sicuramente è stata particolarmente avvincente.

Un altro compagno di gara è sicuramente il mitico Domenico che durante le sue oltre 200 maratone ha corso almeno  con il 70% dei maratoneti  italiani, per tanta voglia che ha, in ogni gara, di condividere la strada con uno o più compagni di corsa, spesso facendo il pace maker  così quasi da istituzionalizzare la sua presenza in una certa gara.

UN WEEK END RICCO DI EVENTI.

E’ stato un week end ricco di eventi nelle varie attività sportive di ogni chilometraggio in tutta Italia.

Andiamo con ordine: alla III Edizione del TRIATHLON “PIETRO CICCOROSSI” svoltasi a S. Salvo Marina, organizzata dalla Podistica S. Salvo, Millesport e Pro Life Bike, la vittoria è andata all’abruzzese Filippo Taricani, che ha preceduto di pochi secondi il molisano Mario della Pigna e Niky Giannandrea, mentre in campo femminile ha trionfato Manuela Mancini che ha preceduta la rappresentante della Podistica S. Salvo Valentina Altieri.

Da segnalare, oltre alla simpaticissima Valentina, altri atleti del sodalizio presieduto da Michele Colamarino (che nell’occasione ha contribuito sostanzialmente all’organizzazione dell’evento, unitamente a Giammichele Fidelibus e Amedeo Di Meo) quali Giuseppe Fabrizio, Marco Di Lello, Manuel Di Lello e Maurizio Argentieri che si sono saputi mettere in discussione in una disciplina complicata ed impegnativa, soprattutto perché svolta in una giornata particolarmente calda.

In contemporanea a Firenze partiva la 46° Edizione del Passatore dove questa’anno, dopo 12 anni è cambiato il vincitore: il reggiano  Andrea Zambelli è riuscito a spodestare Re Giorgio Calcaterra dal gradino più alto del podio, il quale si è dovuto accontentare della terza piazza (acclamato ed applaudito comunque dai suoi fedeli tifosi romagnoli) mentre tra i due si è piazzato il tedesco  Hoffman.

Buona la prova di Antonio Donatelli (12h54’) che ha preceduto Alessandra Liberati (14h31’), mentre il duo Martino-Varricchione ha chiuso con un dignitoso 14h45′;

Bonizzoni Daniela ha chiuso in 14h54’, mentre i veterani Lorenzo Gemma (al grido di “…e stasera si…”) e Massimo Faleo hanno chiuso la gara dai 100.000 passi in poco più di 15 ore e trenta.

Doppio colpo della Podistica S. Salvo tra Pratola Peligna (domenica mattina) e Piane d’Archi (nel pomeriggio); infatti i due migliori atleti del sodalizio sansalvese Pino Cilli e Angelo Iademarco si sono classificati rispettivamente 6° e 9° assoluto nella gara pratolana e 5° e 9° in quella frentana, dove si sono distinti anche Vincenzo Del Villano e Nicola De Cinque rispettivamente 17° e 18° assoluti.

Nella speciale classifica per gruppi posto d’onore per la Podistica S. Salvo, mentre il suo Presidente Michele Colamarino è giunto al  6° posto nella speciale classifica per presidenti delle società podistiche abruzzesi.

LA 46° EDIZIONE DELLA 100 KM. DEL PASSATORE: FIRENZE-FAENZA.

Domani pomeriggio alle ore 15.00 da Piazza della Signoria a Firenze oltre 3.000 podisti si incolonneranno per la partenza della gara più suggestiva ed affascinante del panorama podistico italiano.

Dal punto di vista agonistico sarà ancora il mitico Giorgio Calcaterra l’atleta da battere; infatti con le sue 12 vittorie nelle ultime 12 edizioni non può che considerarsi, ormai, il padrone assoluto ed indiscusso della gara dai 100.000 passi.

Ho avuto anch’io il piacere, insieme al mio caro amico Fabio, di schierarmi al nastro di partenza, nel 2016.

Di seguito il racconto integrale di quell’avventura:

A 50 ANNI ABBIAMO FATTO 100 km.
Era l’autunno di circa due anni fa  e, durante uno dei soliti allenamenti, il mio amico coetaneo Fabio mi chiedeva che programmi avevo per i festeggiamenti dei miei 50 anni
Al momento non avevo la risposta pronta, ma dopo un paio di minuti mi veniva il “lampo di genio”….e se andassimo a festeggiare insieme da Firenze a Faenza?
Fabio non rispondeva nulla ma ho capito subito che qualcosa stava “bollendo in pentola”….!!
Dopo alcune maratone preparate e corse insieme giungevamo a Settembre 2015 durante il quale ho stabilito il programma della “festa dei nostri 50 anni”…..era molto semplice: una maratona al mese fino ad Aprile ed a fine Maggio il mitico Passatore.
Fabio non era molto convinto ma siamo andati insieme alla Maratona del Piceno, a quella di Pescara ed alla Maratona di Verona. A dicembre ho corso (questa volta senza Fabio) la 6 ore di Lucera (a casa del mitico Domenico, super esperto di ultra maratone).
A marzo, sempre insieme a Fabio la 6 ore di Putignano ed infine ad aprile la Maratona di Roma e la 6 ore dei Templari a Banzi. Durante questo iter di avvicinamento saliva la tensione e la preoccupazione (anche per via di un banale ma fastidioso infortunio in cui mi sono imbattuto) e le varie peripezie legate al lavoro ed a questioni familiari.
Ma alla fine la nostra “festa dei 50 anni” si stava finalmente concretizzando: dovevamo organizzarci per il fantastico week end della 100.
Avevamo “arruolato” come supporter l’amico Adolfo che ci ha assistito e coccolato in ogni modo, dapprima catapultandoci a poche centinaia di metri dalla partenza di Via dei Calzaiuoli e, successivamente, assistendoci ogni 5/10 Km da Borgo S. Lorenzo fino alle porte di Faenza. Riuscivo anche a convincere il mitico Domenico (che avrebbe corso la sua nona volta il Passatore) a unirsi al gruppo: la sua esperienza si è rivelata preziosissima!!
La sera della vigilia l’atmosfera che si respirava in Piazza del Popolo a Faenza era veramente magica…durante il pasta party incontravamo il patron della manifestazione Pietro Crementi detto Pirì…….un uomo di un entusiasmo e di una passione fuori dal comune, il quale ci dava il consiglio più prezioso: “Ragazzi risparmiatevi sul Colla perché se avete forza ed energie c’è tempo per impiegarle”. Consiglio ascoltato alla lettera. Infatti, dopo una lenta partenza per le vie strettissime (per i circa 2.800 atleti partecipanti alla 44^ edizione) del centro storico di Firenze, ed un passo regolare su per Fiesole (dove il caldo era veramente insopportabile) si arrivava a Borgo S. Lorenzo con un bel passo, continuato fino ai piedi del Colla. Dopo aver percorso correndo i primi quattro chilometri ci tornavano in mente le parole del mitico Pirì. È così pian pianino, con un passo sostenuto ma senza correre siamo,arrivati sul Passo Colla.
Da quel momento è iniziata un’altra gara: un paio di integratori, un po’ di parmigiano e un uovo sodo e si ripartiva “a tutta” alla volta di Marradi, dove arrivavamo veramente alla grande recuperando abbondantemente il tempo perso sul Colla. Intorno al 70^ km facevamo un rapido calcolo ed avevamo una proiezione tra le 11 e le 12 ore all’arrivo …..un tempo incredibile per due neo cinquantenni all’esordio in una 100 km!!!
Ma la parte più dura e faticosa era proprio dietro l’angolo: nemmeno i ristori e le pause dal nostro fedele accompagnatore Adolfo riuscivano a fare  il miracolo: e la fatica inesorabilmente prendeva il sopravvento. Intanto le notizie dal telefonino davano Domenico che stava “attaccando” il suo personale mentre io e Fabio, come stabilito prima della partenza, correvamo insieme perché l’obiettivo era quello di arrivare insieme a Piazza del Popolo a Faenza. È così alternando corsa a camminata veloce, accompagnati dalla “colonna sonora” delle anatre che starnazzavano nel fiume Lamone, si arrivava a Brisighella dove ci illudevamo inutilmente di poter chiudere la gara sotto le 13 ore.
L’errore è stato  di soli 13 minuti (nel real time) in quanto alle 4,13, indossando le nostre magliette celebrative, ed immortalati dal telefonino di Domenico (che chiudeva in 12 ore e 35 minuti) io e Fabio chiudevamo la nostra “festa per i 50 anni” nel migliore dei modi!!
Dopo aver indossato la medaglia e ritirato la maglietta ricordo, insieme a Domenico andavamo ad abbracciare il nostro “angelo custode” Adolfo e tutti insieme andavamo a bere la tanto sospirata birra, assaporando il gusto dell’impresa!!
I festeggiamenti sono continuati a pranzo (dopo aver dormito qualche ora in quanto l’adrenalina accumulata era senza dubbio maggiore della stanchezza) durante il quale il “Dream Team ” si concedeva il meritatissimo reintegro delle calorie perse onorando con del buon Sangiovese lo slogan della “100 del Passatore – Sulle vie del Sangiovese”.

Ultima annotazione: prima della partenza, durante il tragitto per le stradine del centro storico di Firenze, abbiamo  vissuto un momento altamente emozionante….mentre camminavamo alla volta di Piazza della Signoria siamo stati raggiunti da un sorridente atleta che ci ha riconosciuto e salutato cordialmente…..quell’atleta era RE GIORGIO che dopo qualche ora conquistava la sua 11^ 100 del Passatore…..che atleta….che sportivo…… ma soprattutto che uomo!!!