17/20 IL RITORNO DELLA SIBILLA….INTORNO AL LAGO TRASIMENO!

Il programma, stravolto dal COVID, prevedeva la due giorni della Sibilla organizzata a Campi di Norcia in Umbria, la regione nella quale ho un ricordo particolare avendo corso intorno al Lago Trasimeno, testimoniato da casacca invernale e medaglia.

Infatti nell’edizione 2017 flagellata da vento e pioggia ho provato l’ebbrezza di correre intorno ad un lago (il Lago Trasimeno per l’appunto), o almeno per buona parte di esso; i più coraggiosi hanno corso per 58 km. con partenza ed arrivo a Castiglione del Lago, io optavo per la misura standard ovvero la maratona (con arrivo a Sant’Arcangelo) che, con quelle condizioni climatiche proibitive, è stata più che sufficiente!

 

Alla partenza incontravo la mia compagna di squadra Annalisa che, se non ricordo male, rientrava alle gare dopo la gravidanza, ed insieme ad altri centinaia di podisti, ci rifugiavamo dentro un bar per proteggerci dalla forte pioggia battente, prima dello start.

La trasferta umbra era stata decisa da mia figlia Ilaria, che aveva l’impegno di andare a fare visita alla sua amichetta del mare Camilla a Perugia; così dopo aver lasciato Ilaria nel capoluogo umbro  io con mia moglie ci recavamo a Gubbio dove avevamo prenotato un hotel in pieno centro storico.

E così tra Perugia, Gubbio ed il Lago Trasimeno il week-end umbro lo abbiamo trascorso anche degustando le specialità del posto (specie per recuperare le fatiche post gara) e soprattutto ammirare le bellezze della regione che era stata sconvolta da un violento sisma qualche anno prima.

 

16/20 MAGGGICA ROMAAA….LA MARATONA DI ROMA

Virtualmente si corre la 6 ORE DI ROMA che si è sempre corsa in notturna intorno alla metà di luglio in Villa De Sanctis, ma non avendo mai partecipato il ricordo personale non va molto lontano; infatti resta nella capitale dove nell’arco della mia carriera da maratoneta ho corso ben sette maratone di Roma, testimoniato da magliette e medaglie.

Sicuramente la più importante dal punto di vista emozionale è stata l’edizione del 2005: era la mia prima maratona…ma non solo….era la prima volta che attaccavo un pettorale sulla canotta. Avevo trovato la squadra per l’occasione, insieme al mio amico Giuseppe, con il quale avevo iniziato il percorso podistico e soprattutto la preparazione che ci portava  a metà marzo ad intraprendere quello che per molti era una pazzia ma per me e Giuseppe era un obiettivo al quale tenevamo fortemente.

Ricordo la partenza all’ombra del Colosseo….noi spauriti in mezzo ad oltre 10.000 maratoneti “veri” provenienti da ogni parte del mondo; allo sparo, ovvero alla partenza dei top runners eravamo ancora incolonnati per entrare nel rettilineo di partenza di Via Fori Imperiali…che emozione!!!

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Conoscevo benissimo la città, in quanto ci avevo vissuto per circa cinque anni durante gli studi universitari e per questo ad ogni angolo indicavo a Giuseppe il monumento che incontravamo, la piazza che stavamo attraversando, la strada più o meno famosa dove era successo qualche evento, i palazzi delle istituzioni, le fontane, fino ad arrivare negli ultimi chilometri dove ci imbattevamo con i proverbiali sanpietrini….pure quelli li conoscevo ma non l’effetto che facevano alle gambe di un maratoneta dopo oltre 30 km di gara!!

All’arrivo la commozione fu grande ….mi sembrava che tutti aspettassero me che ero fortemente emozionato perché l’impresa si stava per compiere ….che bello ricevere la medaglia nel cuore di Roma!


Ovviamente avevo avvisato i miei amici romani della mia presenza a Roma in occasione della maratona e tanto era lo stupore di uno di essi che mi chiamava il giorno dopo la gara complimentandosi perché aveva letto su un quotidiano capitolino che la maratona di Roma era stata vinta da un abruzzese con il tempo record di 2h 08’02’’….ovviamente non ero io ma quel tempo da record che rimase imbattuto per parecchie edizioni era del mitico Alberico Di Cecco!

15/20 I CONTI TORNANO….NELLE MARCHE E’ SEMPRE BELLO CORRERE!

 

Altro appuntamento mancato per via degli strascichi dell’emergenza Covid è quella della 6 ORE DI SERRA DEI CONTI. In molti me ne hanno parlato descrivendomela più una festa che una gara vera e propria per quanta allegria, musica, balli e specialità eno-gastronomiche che si incontrano lungo il circuito cittadino nel borgo marchigiano.

Tanto che lo scorso anno, nell’edizione 2019, ero pronto a partire per un week end con mia moglie nell’entroterra marchigiano ma venivo bloccato, qualche settimana prima, da un fastidioso infortunio che ancora oggi sento le conseguenze.

Non avendo mai corso, quindi, a Serra dei Conti il racconto di questa 15° maratona/ultra virtuale si sposta di qualche chilometro verso il mare dove per più anni si è corsa la Maratona del Piceno Fermano con partenza ed arrivo a Porto S. Giorgio, sul lungomare.

L’ho corsa un paio di volte sempre con gli stessi amici: Fabio e il padrone di casa Sergio, in quanto marchigiano doc essendo le sue origini proprio di Fermo e, per l’occasione ho “riesumato” maglietta e medaglie celebrative .

Nella prima occasione, dopo la gara, di corsa verso casa dei genitori di Sergio, dove la cara mamma Lina era tutta intenta a cucinare le squisitissime olive ascolane…e chi se la scorda quella mangiata!

Nella seconda circostanza, avendo poco tempo a disposizione nel post gara, Sergio ci portava direttamente da Fermo le prestigiose olive ascolane cucinate sempre dalla signora Lina, che consumavamo in macchina appena dopo il sospirato arrivo della maratona.

In entrambe le occasioni, nonostante il gran caldo, nonostante la scarsa preparazione e nonostante gli interminabili rettilinei del lungomare tra Porto S. Giorgio e Fermo, le olive della mamma di Sergio hanno sempre allietato l’evento, tant’è che la memoria, a distanza di anni, si sofferma ancora su quel “delizioso” particolare.

E’ sempre bello correre nelle Marche specie in compagnia di un amico podista  marchigiano che non lascia mai nulla al caso, soprattutto se si tratta di specialità culinarie.

 

14/20 LA ULTRA PISTOIA ABETONE NEL RICORDO DELLA MARATONA D’ITALIA

La 14° puntata delle maratone/ultramaratone virtuali fa tappa sull’Appennino Toscano dove da molti anni si svolge la caratteristica Pistoia Abetone, gara quasi completamente in salita adatta ai podisti duri.
Ovviamente mi sono sempre badato bene dal correrla, sia per il percorso molto impegnativo e sia per il caldo fastidioso di fine giugno.
Domenica scorsa un gruppetto di ultramaratoneti del Club si sono cimentati nel ricordo dell’appuntamento toscano; io preferisco scavallare gli Appennini ed andare a raccontare la maratona d’Italia che si è svolta per molti anni a Carpi (come testimoniano maglietta e medaglia dell’epoca), e che purtroppo, per via di difficoltà organizzative la gara è stata cancellata dal calendario nazionale delle maratone.

Ho avuto il piacere di correrla nell’anno della ricorrenza del centenario della vittoria olimpica di Dorando Pietri (poi revocata per squalifica) in occasione delle Olimpiadi di Londra del 1908; ricordo che durante la gara ho incontrato parecchi maratoneti che correvano con il look di Dorando, ovvero pantaloni al ginocchio, canottiera bianca e fazzoletto con quattro nodi alle punte in testa.

Nell’occasione era stata inaugurata una statua a grandezza naturale di Dorando in una Piazza di Carpi e la maratona onorava questo illustre cittadino passandoci nei pressi.
Era bellissima la location della partenza dinanzi la fabbrica della Ferrari a Maranello, con tutte le foto delle rosse in bella mostra ed ovviamente io ed i miei amici Piero, Tommy, Luigi e Maria non ci siamo fatti pregare per immortalarci insieme a quei bolidi.


Durante la gara ricordo che nell’attraversare Modena passavamo all’interno della Caserma dell’Accademia Militare e nel cortile della scuola abbiamo trovato moltissimi Cadetti che al nostro passaggio ci facevano il saluto militare.


Infine, l’arrivo nella splendida ed assolata Piazza dei Martiri nel centro storico di Carpi con tantissima gente a fare il tifo per acclamare non solo i tre keniani che salivano sul podio, ma anche noi maratoneti normali che avevamo impiegato un tempo non proprio da record.