9/11 MARATONE VIRTUALI ….PASSATORE DELLA SPERANZA…IL PASSAVIRUS

Così è stata ribattezzata dagli organizzatori di questa serie di maratone virtuali in giro per la nostra cara ed amata Italia e, come promesso al nostro Presidente Paolo Gino, alla regina delle ultra posso raccontare qualcosa anch’io, mentre sul solito lungomare, con il mio compagno di avventura Fabio, abbiamo celebrato il quarto anniversario con maglietta e medaglia dell’epoca.

Di seguito il racconto della stupenda esperienza tosco-romagnola corredata da alcune splendide foto ricordo.

A 50 ANNI ABBIAMO FATTO 100 km
Era l’autunno di circa due anni fa  e, durante uno dei soliti allenamenti, il mio amico coetaneo Fabio mi chiedeva che programmi avevo per i festeggiamenti dei miei 50 anni
Al momento non avevo la risposta pronta, ma dopo un paio di minuti mi veniva il “lampo di genio”….e se andassimo a festeggiare insieme da Firenze a Faenza?
Fabio non rispondeva nulla ma ho capito subito che qualcosa stava “bollendo in pentola”….!!
Dopo alcune maratone preparate e corse insieme giungevamo a Settembre 2015 durante il quale ho stabilito il programma della “festa dei nostri 50 anni”…..era molto semplice: una maratona al mese fino ad Aprile ed a fine Maggio il mitico Passatore.
Fabio non era molto convinto ma siamo andati insieme alla Maratona del Piceno, a quella di Pescara ed alla Maratona di Verona. A dicembre ho corso (questa volta senza Fabio) la 6 ore di Lucera (a casa del mitico Domenico, super esperto di ultra maratone).
A marzo, sempre insieme a Fabio la 6 ore di Putignano ed infine ad aprile la Maratona di Roma e la 6 ore dei Templari a Banzi. Durante questo iter di avvicinamento saliva la tensione e la preoccupazione (anche per via di un banale ma fastidioso infortunio in cui mi sono imbattuto) e le varie peripezie legate al lavoro ed a questioni familiari.
Ma alla fine la nostra “festa dei 50 anni” si stava finalmente concretizzando: dovevamo organizzarci per il fantastico week end della 100. 


Avevamo “arruolato” come supporter l’amico Adolfo che ci ha assistito e coccolato in ogni modo, dapprima catapultandoci a poche centinaia di metri dalla partenza di Via dei Calzaiuoli e, successivamente, assistendoci ogni 5/10 Km da Borgo S. Lorenzo fino alle porte di Faenza. Riuscivo anche a convincere il mitico Domenico (che avrebbe corso la sua nona volta il Passatore) a unirsi al gruppo: la sua esperienza si è rivelata preziosissima!!
La sera della vigilia l’atmosfera che si respirava in Piazza del Popolo a Faenza era veramente magica…durante il pasta party incontravamo il patron della manifestazione Pietro Crementi detto Pirì…….un uomo di un entusiasmo e di una passione fuori dal comune, il quale ci dava il consiglio più prezioso: “Ragazzi risparmiatevi sul Colla perché se avete forza ed energie c’è tempo per impiegarle”. Consiglio ascoltato alla lettera. Infatti, dopo una lenta partenza per le vie strettissime (per i circa 2.800 atleti partecipanti alla 44^ edizione) del centro storico di Firenze, ed un passo regolare su per Fiesole (dove il caldo era veramente insopportabile) si arrivava a Borgo S. Lorenzo con un bel passo, continuato fino ai piedi del Colla. Dopo aver percorso correndo i primi quattro chilometri ci tornavano in mente le parole del mitico Pirì. È così pian pianino, con un passo sostenuto ma senza correre siamo,arrivati sul Passo Colla.


Da quel momento è iniziata un’altra gara: un paio di integratori, un po’ di parmigiano e un uovo sodo e si ripartiva “a tutta” alla volta di Marradi, dove arrivavamo veramente alla grande recuperando abbondantemente il tempo perso sul Colla. Intorno al 70^ km facevamo un rapido calcolo ed avevamo una proiezione tra le 11 e le 12 ore all’arrivo …..un tempo incredibile per due neo cinquantenni all’esordio in una 100 km!!!
Ma la parte più dura e faticosa era proprio dietro l’angolo: nemmeno i ristori e le pause dal nostro fedele accompagnatore Adolfo riuscivano a fare  il miracolo: e la fatica inesorabilmente prendeva il sopravvento. Intanto le notizie dal telefonino davano Domenico che stava “attaccando” il suo personale mentre io e Fabio, come stabilito prima della partenza, correvamo insieme perché l’obiettivo era quello di arrivare insieme a Piazza del Popolo a Faenza. È così alternando corsa a camminata veloce, accompagnati dalla “colonna sonora” delle anatre che starnazzavano nel fiume Lamone, si arrivava a Brisighella dove ci illudevamo inutilmente di poter chiudere la gara sotto le 13 ore.

L’errore è stato  di soli 13 minuti (nel real time) in quanto alle 4,13, indossando le nostre magliette celebrative, ed immortalati dal telefonino di Domenico (che chiudeva in 12 ore e 35 minuti) io e Fabio chiudevamo la nostra “festa per i 50 anni” nel migliore dei modi!!
Dopo aver indossato la medaglia e ritirato la maglietta ricordo, insieme a Domenico andavamo ad abbracciare il nostro “angelo custode” Adolfo e tutti insieme andavamo a bere la tanto sospirata birra, assaporando il gusto dell’impresa!!
I festeggiamenti sono continuati a pranzo (dopo aver dormito qualche ora in quanto l’adrenalina accumulata era senza dubbio maggiore della stanchezza) durante il quale il “Dream Team ” si concedeva il meritatissimo reintegro delle calorie perse onorando con del buon Sangiovese lo slogan della “100 del Passatore – Sulle vie del Sangiovese”.

Ultima annotazione: prima della partenza, durante il tragitto per le stradine del centro storico di Firenze, abbiamo  vissuto un momento altamente emozionante….mentre camminavamo alla volta di Piazza della Signoria siamo stati raggiunti da un sorridente atleta che ci ha riconosciuto e salutato cordialmente…..quell’atleta era RE GIORGIO che dopo qualche ora conquistava la sua 11^ 100 del Passatore…..che atleta….che sportivo…… ma soprattutto che uomo!!!”

8°/11 MARATONE VIRTUALI….LA “NOVE COLLI” OLTRE LA SPERANZA

Continua la serie delle maratone virtuali della speranza, sempre all’insegna della solidaretà.

Questa volta trattasi di una ultra maratona importantissima che si corre a Cesenatico su di un circuito collaudatissimo per ciclisti e, da un po’ di anni, anche per ultra maratoneti: la Nove Colli di ben 202 km. E’ inutile dire che non l’ho mai corsa ma ho un paio di carissimi amici che ci hanno provato: il primo Antonio Donatelli che stava preparando proprio questa edizione dall’inverno scorso con allenamenti specifici “da paura”, ma purtroppo sappiamo tutti come è andata. L’altro, invece, nella edizione 2019 è stato assoluto protagonista e, mentre io domenica scorsa correvo sul lungomare per meno di 15 km, lui gongolava ancora, a distanza di un anno, dall’impresa in terra romagnola.

E tanta era l’eroica prestazione da meritarsi l’articolo sul mio blog, che riporto pedissequamente.

IL MITICO DOMENICO MARTINO ALLA NOVE COLLI RUNNING DI CESENATICO

L’impresa è riuscita anche questa volta…!!!

Eppure due giorni prima e la sera antecedente alla gara per telefono l’ho sentito molto nervoso: non vedeva l’ora di arrivare sul nastro di partenza e cominciare l’avventura verso quei benedetti nove colli che gli avevano tolto il sonno per parecchie notti.

Domenico Martino, pugliese doc, conosciutissimo nel mondo delle maratone e delle ultra è riuscito a stupirci ancora.

Nonostante il percorso super impegnativo, la pioggia battente che lo  ha “accompagnato” per quasi tutti i 202,4 Km del percorso, è riuscito a tagliare il traguardo in 29 ore e 14 minuti, riuscendo agevolmente a superare tutti i cancelli trovati lungo il gravoso percorso.

L’impresa sportiva lo ha condiviso con Roberta Varricchione con la quale ha corso e superato tutti gli ostacoli di questa super ultra da oltre 200 km.

Del resto il buon Domenico ci aveva abituati ad imprese del genere (tante 6 ore, molte 12 ore, alcune 24 ore, Una 100 miglia) ma questa volta si è davvero superato, dimostrando una tenacia veramente fuori dal comune.

Sono stati veramente tantissimi gli amici da ogni parte d’Italia che lo hanno voluto salutare sulla sua pagina Fb per testimoniare l’immensità dell’impresa realizzata lo scorso week end.

E per festeggiare cosa farà?

E’ pronto per partire per Firenze: sabato “defaticherà” con la 100 Km del Passatore da Firenze a Faenza per la 16° volta consecutiva!!

7° DELLE 11 MARATONE VIRTUALI: LA 6 ORE DI FOIANO DALLA TERRAZZA…MA IO TORNO A CORRERE SUL MIO LUNGOMARE

Il calendario delle maratone ed ultra della speranza fa tappa in Toscana e precisamente alla “6 ore del donatore di Foiano”, borgo situato in provincia di Arezzo, dove da alcuni anni si corre questa ultra maratona che da la possibilità ad atleti ed accompagnatori di scoprire degli incantevoli scorci della Valdichiana.
Pur essendo un donatore dai tempi dell’università, non ho mai partecipato alla 6 ore di Foiano ma, sempre in Toscana, conservo dei bellissimi ricordi in occasione della Maratona di Firenze.


Ho partecipato sia all’edizione del 2007 che a quella del 2013 (30° edizione) e sono state caratterizzate da emozioni particolari dettate dall’alta concentrazione di atleti stranieri schierati sulla linea di partenza.


Nella edizione 2007 ricordo che era la mia 6° maratona ed avevo l’obiettivo di cercare di scendere sotto le 4 ore, atteso che nelle precedenti gare lo avevo sfiorato soltanto (4h02’ a Milano e 4h03’ a Venezia) e mi ero preparato a puntino.
Anche quel giorno, così come domenica sul lungomare (finalmente è finita la corsa intorno casa e sul tapis roulant) pioveva ma la temperatura era buona per fare il risultato sperato e così è stato con un ottimo 3h53’ con mia moglie sorridente, che mi ha fotografato in un paio di passaggi, e mi ha aspettato in Piazza S. Croce.


Del resto i buoni propositi li avevo già intuiti alla vigilia in occasione del viaggio di avvicinamento a Firenze, allorchè in un Autogrill sull’autostrada incontravo Alberico Di Cecco, icona per noi podisti abruzzesi, il quale mi diceva scherzando che gli abruzzesi a Firenze facevano sempre buoni risultati: infatti lui arrivava secondo per pochi secondi rispetto al keniano di turno ed io riuscivo a demolire finalmente il fatidico muro delle quattro ore.


Il giorno successivo alla maratona, abbiamo visitato Montepulciano e tutta la Val d’Orcia, gustandoci molte specialità tipiche toscane e, soprattutto, rimanevamo incantati dalla bellezza dei borghi toscani quali Pienza, Bagno Vignoni e Montalcino
Domenica scorsa, finalmente sul lungomare, ho rispolverato sia la maglia della edizione 2007 che il gilet della edizione del trentennale, unitamente alle due medaglie e, ironia della sorte, mi sono reso conto dalle foto dell’epoca, che ho corso con lo stesso cappellino!

COLLEMAR-ATHON BARCHI-FANO VIRTUALE….LA 6° DELLE 11 MARATONE DELLA SPERANZA

La fine del lockdown sta arrivando ma Decreti, Ordinanze e provvedimenti vari alquanto contraddittori tra loro, non fanno sicuramente chiarezza su come e dove andare a correre e così domenica, per non rischiare di essere un runner illegale,  ho svolto la mia sesta maratona virtuale lungo il mio solito percorso intorno casa al quale, detto tra noi, mi ci sto quasi affezionando!

Mentre correvo il ricordo è andato alla Collemar-athon corsa nel maggio 2013 (per l’occasione ho rispolverato maglietta e medaglia dell’epoca) in compagnia di Fabio e Sergio in un percorso solo apparentemente facile ed irto di insidie.

La Collemar-athon è detta anche “la maratona dei valori” e solo arrivando a Barchi cominciavo a capire il perché: il maratoneta è letteralmente coccolato, sin dal mattino prima della partenza, dove era ospitato in un bar che sfornava caffè a tutti, maratoneti ed accompagnatori.

Alla partenza, dopo  il minuto di raccoglimento in onore delle vittime della Maratona di Boston di alcuni giorni prima,  siamo partiti tutti e tre insieme, ma da subito Sergio decideva di sfilarsi perché non voleva rischiare di “saltare”; io e Fabio passavamo insieme nel Castello di Mondavio, in mezzo a dame di corte e cavalieri, dopodichè la freschezza atletica di Fabio mi convinceva ad avere un ritmo più blando; cosicchè passavamo staccati di qualche minuto alla mezza a Cerasa dove degustammo delle buonissime fragole (mai mangiate nel corso di una maratona).

Mentre attraversavo da solo il borgo di S. Costanzo, in lontananza avvistavo il mare e, in prossimità del 32° Km, appena dopo un ristoro, raggiungevo Fabio, che purtroppo aveva avuto qualche difficoltà.

Si decideva di correre insieme gli ultimi dieci chilometri, quelli che ci avrebbero fatto ammirare le bellezze di Fano….e così, senza non poche difficoltà, ci avviavamo verso il porto turistico della cittadina marchigiana, dove era posto il 40° km.. Infatti gli ultimi due km della gara era un andirivieni di circa un Km all’interno del porto turistico di Fano.

Nel mentre io e Fabio stavamo superando il 42° km e ci apprestavamo ad imboccare il rettilineo finale vedevamo nell’altra corsia (ovvero al 41° km) arrivare Sergio, il quale si sbracciava per salutarci; allorchè decidevamo di aspettarlo per poter concludere la Collemar-athon, “la maratona dei valori”, così come l’avevamo iniziata: tutti e tre insieme!

 

 

 

 

5° DELLE 11 MARATONE DELLA SPERANZA:DARE UN CONTRIBUTO TUTTI INSIEME….CON PASSIONE. RISO AMARO MARATHON.

Abbandonata la Romagna si va ancora più a nord in questo 1°maggio: alla Maratona del riso di Santhià/Vercelli, gara storica nel calendario delle maratone italiane, dove purtroppo non sono mai stato presente.
In compenso, per rimanere nel territorio, nel 2014 ho preso parte alla Turin Marathon, bellissima manifestazione in una città dove non ero mai stato prima di allora.
Organizzai il week end insieme a mia moglie e, all’arrivo nella città sabauda, ci fu una fortissima pioggia ad accoglierci. Fu problematico anche il ritiro del pettorale e del pacco gara in una Torino inondata di acqua, tanto da “costringerci” di pranzare in uno dei bellissimi ed accoglienti bar storici della città per poi “rifugiarci” nelle innumerevoli stanze del Palazzo Reale.


Dal mio pettorale (ringraziando la bontà degli organizzatori) può desumersi che quella di Torino era la mia 30° maratona, tra l’altro corsa anche a buon ritmo da Piazza Castello all’arrivo in Piazza S. Carlo, in una Torino finalmente assolata.


Nel mio hotel incontrai uno dei protagonisti di quella maratona, il quasi mio conterraneo Andrea Lalli, campione europeo di corsa campestre, che proprio a Torino stabilì il suo personale, risultando il 1° degli italiani all’arrivo a Piazza S. Carlo.


Di particolare, ricordo che nel lunghissimo rettilineo finale (oltre un chilometro) nel massimo sforzo per arrivare sotto lo striscione d’arrivo, incontrai mia moglie e allora mi fermai e la presi per mano per portarla fino all’arrivo, ma i suoi tacchi smorzarono l’impresa sportiva.
Impresa sportiva rispolverata stamani (con maglietta e medaglia dell’epoca) per onorare la 5° maratona del periodo corona virus sull’onda della bellissima notizia che ci ha dato il nostro Presidente Paolo Gino ovvero che i partecipanti sono abbondantemente sopra i cento con il lusinghiero risultato solidale di aver superato la soglia dei 20.000 euro destinati in beneficienza.

Appuntamento alla prossima con la Collemarathon virtuale….la Barchi-Fano l’ho corsa veramente e la posso raccontare!