QUARTO APPUNTAMENTO PODISTICO VIRTUALE: LA 50 Km DI ROMAGNA… MIA CE LA FAI! LA ULTRAMARATONA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Continua la serie di maratone della speranza e il 25 aprile è stata la volta della prima ultra della serie: la 50 Km di Romagna, corsa intorno casa (solo per poco più di un’ora) dopo aver avuto la bella notizia dal Presidente del Club dei Supermaratoneti che la raccolta fondi solidale ha quasi raggiunto la somma di € 20.000,00…non solo chilometri per il popolo delle lunghe ma anche concreta solidarietà!
Personalmente la 50 Km. Di Romagna non l’ho mai corsa ma ho sempre avuto notizie dettagliate dal mio solito inviato….(si sempre lui!) il mitico Domenico Martino, che me lo ha sempre descritta come il piccolo Passatore, per via della distanza e dell’importanza del percorso.
Quando si parla di Romagna e di maratone il mio pensiero non può non andare a quella di Rimini, che ho avuto la fortuna di correrla sia nel 2014 che lo scorso anno. E’ una maratona alla quale sono sempre andato volentieri anche perché seguito, in ambo i casi, dalla mia famiglia al completo.


Ma c’è di più….nel 2014 ho tagliato il traguardo sotto l’Arco di Augusto accompagnato da mio figlio Luca (che udite udite….ha quasi corso 6/700metri di fila!), mentre nel 2019 sono stato accompagnato all’arrivo dalla mia piccola Ilaria, ed in entrambi i casi la mamma prontissima con le foto.


Rimini è proprio la capitale della Romagna e lo senti dai profumi e dai sapori (ricordo il post gara con sardoncini e piadine) , dalla musica (alla vigilia l’esibizione della cover band di Vasto Rossi) e dai colori della riviera, ricca di sportivi in bici con il loro inconfondibile accento, pronti ad incoraggiare ed accompagnare i maratoneti fino al traguardo nel centro storico.
E poi all’arrivo c’è sempre stata una location tipicamente “balneare”…sdraio ed ombrelloni per far recuperare le fatiche dei maratoneti stanchi e stravolti.


Nell’edizione 2014 il percorso, dopo chilometri e chilometri di riviera, ci ha portati a Santarcangelo di Romagna, altra bellissima cittadina con un antico borgo medioevale da attribuirgli senza alcuna smentita il titolo di “Città d’Arte” ed in occasione dell’attraversamento si sentiva vigorosa la sua forte identità romagnola!


Inutile dire che l’arrivo del corona virus mi ha impedito quest’anno di tornare in Romagna; sarebbe stata tappa obbligata per via della presenza di mio figlio Luca nella vicina S. Marino, ma che questa noiosissima quarantena ci ha costretti tutti a casa….ed anche a correre intorno ad essa!

PADOVA MARATHON….CHE IL SANTO CI AIUTI: ESSERE ULTRAMARATONETI AL TEMPO DEL CORONA VIRUS 4

Terza maratona virtuale sulle undici in programma ricalcando più o meno quello che era, o meglio, sarebbe stato il programma delle maratone/ultra italiane 2020, sempre all’insegna della legalità e della solidarietà  (a tal proposito il presidente del Club Supermarathon Paolo Gino ci ha comunicato di aver raggiunto la somma di € 17.000 da destinare in beneficienza).

E così domenica scorsa è stata la volta della Padova Marathon, corsa stavolta intorno casa (vista la bella giornata di sole e lontano dal mio tapis roulant) ricordando il piacere di averla corsa nel lontano 2006: fu la mia terza maratona e fu precisamente il 23 aprile 2006….stampato sulla maglietta celebrativa rispolverata per l’occasione insieme alla medaglia!

In quella trasferta andai con il mio amico-collega Carmine che svolse il ruolo di autista, con la sua spaziosissima Fiat Multipla ed insieme al mio compagno di squadra Tommy che, nell’occasione, fece da accompagnatore, nel senso che mi aspettò sulla linea della mezza maratona (in prossimità del nostro hotel) e mi avrebbe dovuto sostenere fino all’arrivo.

In effetti Tommy mi sostenne quasi fisicamente, in quanto, dopo il trentacinquesimo chilometro, forse per colpa di un caldo anomalo (all’arrivo il termometro segnava più di 30°), avevo letteralmente finito le forze e gli ultimi chilometri furono un vero calvario.

Ricordo con piacere l’erba di Prato della Valle, la piazza del centro storico di Padova, sulla quale mi sdraiai appena ricevetti la medaglia all’arrivo.

Più che la città di Padova ricordo i paesi limitrofi, in quanto la maratona partì da Vedelago ed attraversò una decina di paesini della provincia (rallegrati da numerose bande degli Alpini)  prima di arrivare in città proprio a Prato della Valle, che oltre ad essere la piazza principale della città, è anche una delle più grandi e suggestive (particolare la sua forma ellittica) piazze d’Europa, per me nota, prima di quel giorno, perché teatro di parecchi Festivalbar ed altri concerti musicali.

Ovviamente nella piazza vi è la Basilica di S. Antonio che visitammo il giorno prima della gara, dopo il ritiro del pacco gara contenente la maglietta celebrativa rispolverata domenica scorsa.

Persi l’occasione (stante l’assenza in quella trasferta di mia moglie che è la vera intenditrice di casa) di visitare la Cappella degli Scrovegni, contenente un celeberrimo ciclo di affreschi di Giotto, ma sarà sicuramente il pretesto per tornare nella città veneta in una futura maratona, appena questa emergenza corona virus passerà e finalmente si potranno visitare le bellezze architettoniche della città veneta.

 

ESSERE ULTRAMARATONETI AL TEMPO DEL CORONA VIRUS 3: DONANDO SUL LAGO DORATO. LAGO D’ORTA MARATHON.

E così siamo al secondo appuntamento dello speciale calendario delle 11 Maratone della Speranza, organizzato dal Club dei Supermaratoneti, condito da due requisiti essenziali: la legalità e la solidarietà (per maggiori informazioni www.clubsupermarathon.it).

L’appuntamento di Pasquetta è quello sul lago d’Orta, definito il più romantico dei laghi italiani.

Situato in provincia di Novara, è teatro ogni anno di plurimi ritrovi del Club Supermarathon; negli anni passati si sono svolte la QUADRORTATHLON (quattro maratone in quattro giorni) all’inizio dell’estate per poi replicare  alla grande….quindi sarebbe il caso di dire decuplicare ….durante le vacanze d’agosto con la ORTA 10 IN 10, tutto sotto la regia impeccabile del padrone di casa il mitico Presidente del Club Paolo Gino.

Non sono mai stato presente in queste manifestazioni ma ho dei racconti precisi e dettagliati fatti dal mio amico Domenico, il quale non ne ha mai saltata una, ed ho avuto anche il piacere di vedere le meravigliose dieci medaglie incastonate insieme, ricevute al termine della faticosissima esperienza podistica.

Quindi  per me, nello svolgere la simulazione di questa gara è stato praticamente impossibile immaginare il lago d’Orta e allora i miei pensieri sono tornati sulla precedente gara: la Milano Marathon del 2015; anno in cui sono stato nel capoluogo meneghino accompagnato da tutta la mia famiglia e ne abbiamo approfittato per far visita ai miei zii milanesi (che purtroppo oggi sono letteralmente chiusi in casa per far fronte all’emergenza del corona virus).

In quella edizione, che in qualche modo ho rievocato con la maglietta e la medaglia dell’epoca, ho avuto il piacere di tagliare il traguardo con mia figlia Ilaria, che mi ha aspettava a trecento metri dall’arrivo e concludevamo insieme la gara nel rettilineo di Corso Venezia, chiusa abbondantemente sotto le quattro ore!

E’ stata una manifestazione corsa sotto un sole meraviglioso, quasi inaspettato per la città lombarda….quel sole che speriamo torni a splendere presto e che possa “asciugare” tutte le “cicatrici” che in questi giorni, troppo spesso, vediamo in TV.

ESSERE SUPERMARATONETI AL TEMPO DEL CORONA VIRUS 2:LA MILANO RESISTI MARATHON

In questa settimana prima di Pasqua due sono state le notizie più importanti riguardante l’epidemia in corso ed il mondo podistico; la prima, sicuramente più faceta, è quel video che si trova in ogni cellulare, che ritrae il podista che corre sulla spiaggia di Pescara inseguito da un agente delle Forze dell’Ordine….è inutile dire che ho ricevuto almeno dieci messaggi di amici di fuori regione che sostenevano che il podista ero io…!!!

La seconda notizia, purtroppo molto ma molto più seria, è stata la scomparsa di Donato Sabia, mezzofondista lucano, finalista in due olimpiadi ed attualmente Presidente della Fidal della Basilicata, stroncato, quindi giorni dopo suo padre, dal corona virus…

 

Inutile dire lo sgomento degli amici lucani e pugliesi che conoscevano personalmente Donato Sabia, grande uomo oltre che atleta di spessore, ed uno di essi, Antonio mi ha ricordato il giorno in cui ho avuto il piacere di intervistarlo alla partenza della Ultramaratona delle Fiabe di Rapone di qualche anno fa.

A proposito di amici, continua la serie delle maratone virtuali coordinate dal Club Supermarathon  del Presidente Paolo Gino, che dopo aver organizzato domenica scorsa la Milano Resisti Marathon, per lunedì di Pasquetta è prevista il secondo appuntamento: Donando sul Lago Dorato (per informazioni www.clubsupermarathon.it) .

Gli ingredienti sono sempre gli stessi: rispetto della legalità (correre in casa o al massimo in giardino) e slancio di solidarietà…a tal proposito il ricavato ad oggi è di oltre € 16.500,00.

Domenica scorsa, correndo la Milano Resisti Marathon, il pensiero non poteva non andare alle tre edizioni che ho corso realmente nella città meneghina: nel lontano 2005, nel  2015 ed infine in quella del 2017.

Ho corso con la maglietta griffata Armani (pacco gara dell’edizione 2017) ed alla fine ho rispolverato la medaglia della stessa edizione….forse la più bella!

Anche se sono molto affezionato alla mia prima esperienza a Milano nel dicembre 2005, giornata freddissima in una Milano innevata; era la mia seconda maratona (dopo l’esordio in quella di Roma) e, nonostante le avverse condizioni climatiche, sono arrivato brillantemente in Piazza Duomo dove stavano ad aspettarmi i miei due compagni d’avventura Antonello e Luigi.

 

ESSERE SUPERMARATONETI AL TEMPO DEL CORONA VIRUS

E si….il tanto vituperato podista che non vuole stare a casa e rinunciare alla sua quotidiana corsa si sa organizzare in modo legale e solidale….

Il merito va riconosciuto al Club dei Supermaratoneti (www.clubsupermarathon.it) ed in particolare al suo Presidente Paolo Gino, il quale, con la complicità di alcuni amici iscritti al club, ha organizzato, per il periodo di stop forzato dalle corse (la FIDAL ha cancellato tutta l’attività podistica fino al 31 maggio), ben 11 maratone.

Due sono le condizioni essenziali per poterle correre: fare un’offerta benefica ad una associazione/onlus che sostiene i malati di corona virus (a mo’ di costo del pettorale) e correre necessariamente in casa (sul tapis roulant, sul balcone, nel giardino, nel garage, ecc.).

Tutte  le informazioni, il regolamento ed il calendario delle maratone sono disponibili sul sito del Club Supermarathon, comprese le attestazioni e le premiazioni dei partecipanti.

L’idea, apparentemente bizzarra, in realtà cela una grande coesione del “popolo delle lunghe”, che anche in questa occasione particolarmente pesante e dura che stiamo vivendo,  non riesce proprio a stare soli….ma virtualmente si organizza per ….correre insieme!

Domani si parte con la prima maratona: la MILANO RESISTI MARATHON…speriamo di essere in tanti per far trionfare la legalità e la solidarietà!