“BABBI NATALE IN FUGA”: UN SUCCESSO ….GLACIALE…!

La terza edizione della gara podistica non competitiva, svoltasi a Petacciato domenica 29 dicembre, valevole come ultima prova del Circuito Podistico CORRILABRUZZO, nonostante il grande freddo che ha condizionato la manifestazione, è stato un successo. Infatti, sono giunti nel borgo molisano poco meno di 250 atleti tra corridori e camminatori, che hanno colorato con i caratteristici vestiti da Babbo Natale, le vie del centro cittadino, nei tre giri del circuito.


La gara è stata vinta dal molisano Umberto Di Credico (A.S.D. Mistercamp), che ha preceduto il pugliese Felice dell’Aquila (A.S.D. Daunia Running) mentre sul gradino piú basso del podio é salito l’abruzzese Domenico Pracilio (Podistica S. Salvo).

In campo femminile la vittoria non è sfuggita alla super favorita Francesca De Santis (Atl. Casone Noceto) che ha preceduto Rosalba Monachese (Podistica S. Salvo) e Candida Pascale (Runners Termoli), tutti premiati dal Sindaco di Petacciato Roberto Di Pardo.


Alla gara erano presenti, a vario titolo, tanti ospiti invitati dalla Runners Petacciato, quali l’ultra maratoneta pugliese Domenico Martino (che ha corso la gara in camicia e papillon), Pinuccio Caruso, che è stato lo starter della manifestazione, Annalisa Cristoforetti, che ha accompagnato i suoi allievi del nordic walking (l’unica a non soffrire il freddo), il Dott. Lucio Del Forno, già pronto per il bagno a mare dell’imminente Capodanno, Mario Bomba con le sue riprese delle fasi salienti della giornata ed il Mago Tony, che dall’alto dei suoi trampoli ha fatto divertire grandi e piccini.


Un plauso va a tutta la società organizzatrice Runners Petacciato che con Gabriele, Said e tutti gli altri iscritti hanno messo in piedi una organizzazione veramente impeccabile con un ricchissimo ristoro finale che ha trattenuto gli atleti fin oltre le premiazioni.
A tal proposito, la squadra con il più alto numero di arrivati è stata la Podistica S. Salvo che ha preceduto, nella classifica per gruppi extra regionale, I Lupi d’Abruzzo e l’Atletica Rapino; mentre nella classifica per squadre regionali l’Athletic Termoli ha preceduto la Podistica Montenero e l’ASD Larino Run.


Alla fine della mattinata brindisi  finale (anche per la conclusione dell’ultima tappa del CORRILABRUZZO, con riconoscimento per il duo D’Andeo e Bascelli trionfatori del circuito 2019) e scambio di auguri per il nuovo anno.

IL BUON NATALE DELLA PODISTICA SAN SALVO

Si è svolta domenica scorsa la festa della Podistica S. Salvo per salutare tutti gli atleti della compagine biancoazzurra e per premiare quelli che si sono particolarmente distinti. Ovviamente è stata anche l’occasione per i brindisi di auguri per il Natale e per il nuovo anno 2020 ormai alle porte e celebrare il quarto posto conquistato nel circuito regionale di podismo denominato “Corrilabruzzo“.

 

Accompagnata dalle note della “Piccola underground orchestra” il direttivo della Podistica S. Salvo, capitanata dal Presidente Michele Colamarino, ha premiato, coadiuvato dai rappresentanti delle istituzioni locali presenti all’evento, il Sindaco Tiziana Magnacca e l’assessore allo sport Tonino Marcello, la miglior atleta dell’anno Rosalba Monachese ed il miglior atleta del 2019 Vincenzo Del Villano.

Non è mancata l’occasione di presentare i nuovi iscritti alla società, tra i quali spicca il maratoneta Domenico Pracilio, nonchè gli sponsor che hanno contribuito in maniera fattiva alla realizzazione degli eventi nel corso dell’anno, ovvero Metamer, Medical Center e Cimid.

Infine sono stati premiati i migliori della classifica sociale che in campo femminile sono risultati: Annalisa Fitti, Nubia Stella e Mafalda Lucci; mentre nel settore maschile ha vinto Francesco Di Giacomo, dinanzi ad Antonio Rossano e Nicola Di Risio.

Non è mancato il tradizionale taglio della torta ed i numerosi balli di gruppo con trenino finale che hanno allietato la giornata di festa.

All’indomani, molti atleti si sono dati appuntamento presso la pista di atletica “Pietro Mennea” dove si è svolto l’ultimo allenamento collettivo con brindisi finale prima di ricominciare la serie interminabile di gare che inizierà il prossimo 29 dicembre nella vicina Petacciato con la gara denominata, sempre per rimanere in tema natalizio, “Babbi Natale in fuga“.

 

I 50 ANNI DI FIONA MAY: CONNUBIO TRA ELEGANZA E ATLETICA

Oggi compie cinquanta anni la campionessa mondiale di salto in lungo e primatista italiana della specialità Fiona May, amica della Podistica San Salvo che è stata testimonial nel maggio del 2013, in occasione della manifestazione “Ragazzi in corsa”, nella quale hanno partecipato centinaia di studenti delle scuole medie della Vallata del Trigno. La competizione, organizzata dalla Podistica San Salvo con la Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno, si è tenuta alla pista di atletica di via Ripalta (oggi stadio dell’atletica Pietro Mennea).

Il giorno prima, nell’auditorium della BCC, l’atleta aveva incontrato le società sportive cittadine per parlare sempre di sport in un convegno denominato “Passione, impegno e speranza nello sport come nella vita”, insieme ad altre donne impegnate nello sport, il Presidente Regionale Fidal Concetta Balsorio, e nel sociale, il Sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca.

Ai più giovani ha rivolto parole di incoraggiamento e di stimolo quali «Lo sport vuol dire sacrificio. Non è necessario diventare campioni, questo non deve essere l’unico obiettivo. Si può gareggiare per divertirsi, per stare con gli altri, per sfidare se stessi», ha detto la May. «Il contatto con i ragazzi, soprattutto con quelli che praticano sport a livelli non dilettantistici, è fondamentale, come pure avere dei modelli da prendere ad esempio. Io ne ho sempre avuti e non solo della mia specialità e mi hanno aiutata nei momenti difficili come in quelli belli perché ho pensato ai risultati che hanno raggiunto», ha aggiunto la campionessa. «Ora sono mamma, ma ho dedicato una vita intera allo sport ed è stata una vita di sacrifici, ho pianto di gioia salendo sul podio come pure di rabbia quando per un soffio la tanto attesa vittoria non è arrivata. Tutto ciò fa parte del gioco e a questo, chi fa sport, deve abituarsi», ha concluso Fiona May.

L’atleta nativa inglese, ma italiana per matrimonio, è salita di recente agli onori delle cronache sportive perché sua figlia Clarissa, poco più che sedicenne, ha battuto il record di salto in lungo Under 20 l’estate scorsa in Svezia eguagliando, in qualche modo, i fasti di sua madre.

Un bel colpo per l’elegantissima Fiona che è riuscita a tramandare a sua figlia (famosa per lo spot pubblicitario di una nota marca di cioccolatini) l’amore per lo sport, ma anche per il rigore e la fatica!

 

RESILIENZA E AUTOEFFICACIA NEI MARATONETI ED ULTRAMARATONETI: LA PAROLA AL DOTT. MATTEO SIMONE.

Il Dott. Matteo Simone è uno di noi, nel senso che svolge il suo lavoro di psicoterapeuta stando in mezzo a noi maratoneti ed ultramaratoneti. Ho avuto il piacere di conoscerlo nel Dicembre 2015 nel bel mezzo della mia prima ultramaratona a Lucera e da allora le nostre strade si sono incrociate almeno una decina di volte (ricordo con piacere un incontro durante la Maratona di Ravenna a suon di urla per poterci salutare!) e, domenica scorsa, in occasione della Maratona di Latina, sono riuscito finalmente a prendere il suo ultimo “lavoro” editoriale:  MARATONETI E ULTRAMARATONETI:  ASPETTI PSICOLOGICI DI UNA SFIDA.

Di seguito una sua presentazione dell’ultima sua fatica editoriale (Edizioni Psiconline)  nella speranza di poterlo incontrare di nuovo durante una delle tante maratone che correremo insieme.

 

Scopriamo quali sono gli aspetti psicologici che determinano la resilienza e l’autoefficacia nei maratoneti e negli ultrarunner.

La Resilienza e l’Autoefficacia, soprattutto per quanta riguarda maratoneti e ultrarunner, sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo. Il termine Resilienza deriva dalla metallurgia; indica la proprietà di un materiale di resistere a stress, ossia a sollecitazioni e urti, riprendendo la sua forma o posizione iniziale, così come le persone resilienti possono affrontare efficacemente momenti o periodi di stress o disagio.

Così come avviene negli sport di endurance, resistere e andare avanti, lottare con il tempo cronologico e atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni; a volte sei combattuto e indeciso, tentato a fermarti, a rinunciare. Gli atleti, a maggior ragione i maratoneti e gli ultrarunner sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l’ultracorsa diventa una palestra di vita.

Si impara a valutare che per ogni problema c’è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze. La pratica dell’ultramaratona permette di conoscere e scoprire delle risorse interne, che in situazioni ordinarie sono insospettabili. L’adattamento graduale a situazioni di estremo stress psicofisico permettono di esprimere delle caratteristiche che hanno a che fare con la tenacia, la determinazione, la resilienza, che accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso.

Ci sono diverse interviste dai principianti agli atleti nazionale e mondiali per rimarcare attraverso loro esperienze aspetti che determinano il benessere e che contribuiscono a raggiungere la performance. Tra gli aspetti della psicologia dello sport si tratta di lavorare su se stessi a partire dal respiro e sensazioni corporee, consapevolezze, aspettative, motivazioni, caratteristiche da sviluppare e potenziare. Determinanti sono le credenze, le visualizzazioni, i pensieri positivi, l’ottimismo.

Ho iniziato a proporre questionari e domande da circa 4 anni cercando di tirare fuori dall’atleta sensazioni, emozioni, aspettative, storie e aneddoti che servono prima di tutto allo stesso atleta per elaborare, fare il punto della situazione e servono ad altri come insegnamenti attraverso esperienze dirette integrato con aspetti e teorie di psicologia dello sport.

Nello sport di Endurance bisogna conoscersi bene attraverso esperienze dirette ed esperienze di altri. Sì tratta di conoscere bene il proprio fisico e la propria mente, capire se abbiamo sabotatori interni da gestire che vorrebbero che noi mollassimo. La chiave è avere ancoraggi di riuscita, di esperienze precedenti proprie o di altri, saper attendere, giocare di anticipo per non esaurire tutte le energie.

Lo sportivo affermato crede prima di tutto nel suo sport e poi nelle vittorie ma non a tutti i costi, se c’è passione e motivazione intrinseca che fa praticare sport anche per il solo piacere non c’è la pressione della vittoria. Anche familiari, amici e fan riconoscono che non si può essere sempre vincenti e continuano a essere accanto all’atleta.

L’infortunio fa parte della vita di maratoneti e ultrarunner ed a volte li destabilizza come se fosse un terremoto o un grave lutto che improvvisamente entra nel corso della preparazione o di una gara. L’atleta è consapevole che dovrà attraversare diverse fasi dall’accettazione allo studio del caso, sa che dovrà avvalersi di consigli e cure di esperti e professionisti da una parte per non aggravare la situazione, dall’altra per cercare di recuperare al più presto gestendo il tempo di attesa rimodulando gli obiettivi e distraendosi con piani B e C. Per esempio praticando possibilmente sport complementari, riprendendo settori della sua vita che ha trascurato, facendo lavori mentali di consapevolezza, fiducia, resilienza, visualizzazioni di esperienze precedenti superate.

Più aumentano le variabili per l’incremento della prestazione e più conta lo psicologo dello sport, più è sfidante lo sport più utile può essere l’intervento dello psicologo dello sport. Perché lo psicologo dello sport non dirà mai non lo puoi fare come dicono alcuni allenatori ma insieme si individuano le caratteristiche e le capacità occorrenti e da sviluppare per poterlo fare, quindi dirà se veramente lo vuoi fare ci lavoriamo insieme per capire come farlo. Quindi il lavoro è sulla consapevolezza su quello che si vuole e può fare, sull’incremento di fiducia basata su esperienze di riuscita e capacità dimostrate di possedere.

Matteo SIMONE

Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta