Con il rinfrescarsi dell’aria si cominciano ad allungare i chilometri da percorrere nelle varie gare settembrine: così si ha il passaggio dalle gare brevi di 8/10 km tipicamente estive a quelle più strutturate dal punto di vista del chilometraggio in settembre.
Per la Podistica S. Salvo settembre è sempre stato, fino a qualche anno fa, il periodo in cui si andava a correre la Tappino Altilia, una mezza maratona sapientemente organizzata dall’Atletica Molise Amatori guidata da patron Francesco Pietrunti (detto Penna Bianca per via del suo folto capello brizzolato sempre al vento), con un percorso semplicemente fantastico e con un arrivo molto suggestivo nel bel mezzo del sito archeologico sannito-romano dell’antica Sepino.
Il Presidente Colamarino ha sempre organizzato un pullman carico di atleti sansalvesi alla volta della cittadina molisana per dare la possibilità a tutti gli iscritti di “assaporare” le sensazioni storico-podistiche della manifestazione.
Suggestiva e carica di emozione la cerimonia di premiazione effettuata nel teatro romano dove veniva acceso, su un antico braciere, una fiamma che faceva ricordare l’atmosfera delle antiche olimpiadi.
E’ sicuramente la più bella mezza maratona che ho corso (penso di averla corsa 3/4volte) in quanto non molto impegnativa dal punto di vista altimetrico, ma con un finale importante da spezzare le gambe a chi non è ben preparato.
Peccato che dopo l’edizione del 2015 gli organizzatori hanno avuto difficoltà a portarla avanti e, quindi, dopo 32 edizioni, negli ultimi tre anni non è stata più organizzata.
Settembre è ancora presto per poter correre una maratona; infatti le più importanti si disputano solitamente più in là, ma qualcuna, negli anni passati, ho avuto modo di disputarla nelle Marche.
Per due edizioni ho partecipato alla Maratona del Piceno con partenza ed arrivo a Porto S. Giorgio, con un percorso interamente pianeggiante e si corre praticamente in riva al mare. Purtroppo il caldo si settembre è ancora insopportabile, specie dopo il 30° km dove spesso ho dovuto desistere dal ritmo maratona ed abbandonarmi ad un ritmo più blando.
La consolazione è sempre stata all’arrivo le olive ascolane, sapientemente preparate dalla mamma del mio amico Sergio, marchigiana doc, con una buonissima esperienza in cucina. Diciamo pure che quella maratona la ricordo più per le buonissime olive ascolane degustate nelle due edizioni in cui ho partecipato, che per la prestazione atletica in sé.