RIPENSA AL TUO STILE DI VITA

Se hai deciso di iniziare a correre vuol dire che stai cercando di fare qualcosa di buono per il tuo corpo.

Forse non ti piaci più tanto per via del tuo girovita che si fa sempre più invadente.
Non fermarti qui, cerca coerentemente di rivedere il tuo intero stile di vita in un’ottica di salute e benessere duraturo. Cerca di seguire una dieta equilibrata e con il giusto apporto di calorie. Elimina il fumo e riduci drasticamente l’alcool. Cerca, per quanto possibile, di ridurre lo stress e le tensioni.
Se non sei in grado di amare te stesso, non sei in grado di amare niente e nessun altro…

Cerca di essere sempre positivo: capiteranno, con buona probabilità, diverse giornate “no”. E’ piuttosto normale, fa parte del gioco. Considera i momenti di difficoltà come un passaggio necessario, quasi propedeutico. Accetta in maniera positiva i momenti in cui devi rinunciare a correre (per qualsiasi motivo) e pensa che milioni di persone prima di te hanno mollato molto prima…

Non avere fretta. Non siamo tutti uguali e ogni persona è differente, così come sono differenti i tempi in cui aumentano le nostre prestazioni.
Se ti sei avvicinato alla corsa dopo i 30 anni è piuttosto facile che, dopo un avvio incoraggiante, ci sia un periodo in cui i progressi sono più lenti. Cerca di avere pazienza e di goderti comunque i progressi anche quando sono piccoli, dato che comunque nessuno migliora in eterno, quindi lentamente o velocemente tutti prima o poi arrivano al massimo della forma e non vanno oltre.

Ricordati che la ricetta migliore è il divertimento: cerca di perseguirlo in ogni momento…sia che corri da solo e soprattutto se corri in compagnia.

Correre all’interno di un gruppo podistico deve essere un piacere in quanto si condividono principalmente dei momenti di inevitabile fatica e, successivamente, si passa a condividere dei momenti di allegria.

Nella mia squadra memorabili sono le cosiddette cene/pranzi sociali dove si cerca di fare gruppo in maniera diversa da quella tradizionale della corsa. E così i premi alimentari vinti nelle varie gare stagionali, diventano un bottino prelibato da “condividere” proprio in questi momenti.

Ed è proprio in questi momenti conviviali che ho potuto notare dei master  chef come Nicolas e Domenico e altri insospettabili atleti che fanno la differenza non con le ripetute ma con la forchetta!

ALLA I NIGHT RUN PETACCIATO LA PODISTICA S. SALVO TRIONFA ANCORA

E’ stata protagonista anche nella prima edizione della Night Run di Petacciato la Podistica S. Salvo che, nonostante l’impegno nella Notturna Toccolana della sera precedente  a Tocco da Casauria, è riuscita a salire sul gradino più alto del podio, precedendo la Podistica Vasto e l’Athletic Club Termoli.

A livello individuale la vittoria finale della gara di 8 km, spalmati su due giri di un bel circuito cittadino, è sfuggita per pochi secondi a Pino Cilli, preceduto sul traguardo da Emiliano Ienni (Vini Fantini Pescara), mentre sul gradino più basso del podio si è piazzato Pardo La Serra (Larino Run); giù dal podio Giovanni Viti (Podistica Vasto) e Vincenzo Del Villano, che ha completato il buon risultato della Podistica S. Salvo.

A livello femminile buona la gara di Nubia Stella (quarta all’arrivo) preceduta dall’americana di New York Olivia Beltrami, che ha vinto la gara, sulle molisane Catia Fusoni e Candida Pascale.

La gara è stata preceduta da due gare riservate ai più piccoli, dove si sono dati battaglia oltre cinquanta bambini che hanno ravvivato la cittadina molisana, pronta ad incitare sia i piccoli atleti che quelli della gara svoltasi in notturna con delle suggestive lampade in testa ai podisti.

Ruolo fondamentale per la buona riuscita della manifestazione è stata quella della società organizzatrice A.S.D. Runners Petacciato, rappresentata nell’occasione da  Michela, Gabriele, Said e Paolo, i quali sono riusciti a mettere in piedi uno spettacolo sportivo senza tralasciare l’aspetto della solidarietà con la premiazione di Pompeo Barbieri (pluricampione italiano di nuoto paraolimpico)  e Francesco Pannelli ideatore della società podistica molisana.

AL TROFEO “RE FAJONE” LA SOLITA PODISTICA S. SALVO

Domenica a S. Pietro Avellana (IS), nella decima edizione della gara podistica denominata “Re Fajone”, la Podistica S. Salvo ha trionfato nella speciale classifica per gruppi, battendo l’Atletica Molise Amatori di Campobasso ed i Runners Chieti.

Non solo ennesima prova di forza del gruppo sansalvese con 27 atleti all’arrivo ma anche ottime prove a livello individuale con il quarto posto assoluto e primo di categoria di Pino Cilli, che non è riuscito a salire per un soffio sul podio della manifestazione.

Ha vinto la gara il molisano Ivan Di Mario (Polisportiva Molise) in 40’28’’, precedendo di pochi secondi Maurizio Di Sandro (Free Runners Isernia); sul gradino più basso del podio l’abruzzese Antonio Bucci (Tocco Runner), in formissima per la gara che si terrà sabato prossimo proprio a Tocco da Casauria (PE) organizzata dal suo presidente Pino Melchiorre.

Hanno vinto a livello individuale, nelle rispettive categorie, Barbara Cilli, Nubia Stella (complimentata da tutto lo staff della Podistica S. Salvo per la recente elezione nel direttivo del Corrilabruzzo) e Maria Di Luca nel settore femminile; mentre in quello maschile, oltre alla prestazione maiuscola di Pino Cilli, belle le vittorie del giovane  Nicola De Cinque e dell’intramontabile Massimo Miri.

Su un percorso di undici chilometri, all’interno della riserva naturale di Montedimezzo  (Comune di Vastogirardi), la gara ha avuto la caratteristica di attraversare fisicamente due regioni: infatti dopo la partenza in Molise (S. Pietro Avellana) al quarto chilometro gli oltre duecento atleti della gara competitiva sono entrati in Abruzzo, per poi rientrare in Molise all’interno della Riserva Naturale di Montedimezzo, che dal 1977 è una riserva inserita nel programma  internazionale dell’UNESCO MAB. In questa riserva, ricca di faggi e cerri, fino a qualche anno fa vi era il cosiddetto “Re Fajone”, ovvero un faggio secolare di circa 6,4 metri di circonferenza e 18 metri di altezza: il più maestoso del centro Italia!

Prossimi appuntamenti per il gruppo diretto magistralmente dal Presidente Michele Colamarino sono per sabato 21 per la Notturna Toccolana e domenica 22 nella 1° Night Run Petacciato.

 

SUCCEDE DI INGRASSARE

Siamo costantemente circondati da cibo facilmente accessibile, attraente e molto spesso super calorico. Spesso utilizziamo il cibo come sollievo, come protezione, come sfogo. A volte consumiamo i nostri pasti in maniera meccanica, senza accorgerci di cosa e quanto buttiamo giù. Apriamo uno sportello e prendiamo un salatino, uno stuzzichino, una fetta di pane. Apriamo il frigorifero e agguantiamo formaggi, salumi, dolci.
Non ci poniamo la minima domanda sulle nostre reali necessità. Consideriamo il cibo come uno strumento di soddisfazione immediata. Suonafamiliare? Il mondo che ci circonda non ci aiuta: spot pubblicitari e programmi tv sembrano non parlare di altro che di cibo, quello buono che fa ingrassare.  Succede di ingrassare, specie se si perde il focus su noi stessi.È successo anche a me diversi anni fa, fino ad arrivare alla soglia dei 100 chili!(leggi il primo capitolo di 10 ANNI DI CORSA)
Non avevo alcuna coscienza alimentare, non svolgevo alcuna attività sportiva in maniera costante e continuativa ed avrei mangiato continuamente (e spesso lo facevo).
Ho acquisito consapevolezza e sono dimagrito grazie alla corsa, quella costante e metodica.
Con la corsa ho studiato ed ho capito come riprendere il controllo del mio peso e, di conseguenza del mio corpo. Questo fino a qualche anno fa, quando per un certo periodo di tempo sono riuscito a stabilizzarmi sotto gli ottanta kg.

Un po’ alla volta tutte quelle ottime abitudini che avevo inserito nella mia quotidianità, dei veri e propri pilastri nel mio stile di vita, sono state indebolite a vantaggio dei piaceri della tavola, complice le ottime leccornie gastronomiche delle nostre parti (micidiali sono gli ottimi dolci della mia cara mamma).
Lunghi orari di lavoro, il metabolismo oggettivamente più lento dopo i 50 anni, le cene/pranzi di lavoro alle quali non si può sottrarre, minano decisamente quello che di buono la corsa riesce a fare sul nostro fisico. E così ci si stabilizza in quel regno di mezzo dove se si decide di rinunciare/saltare qualche pranzo luculliano e intensificare l’attività podistica il fisico riprende vigore e anche le prestazioni alle gare si fanno sentire, centrando gli obiettivi prefissati.

Alcune studi sostengono che ogni kg di peso in più in una maratona incide per circa 8/10 secondi a km. E non è un caso che il mio best in maratona l’ho stabilito nel periodo in cui pesavo di meno in assoluto….

Va da sé che se si riuscisse a dedicare più attenzione al cibo si potrebbe tranquillamente centrare dei bei obiettivi sportivi.

Non è un caso che anche gli antichi pensatori sostenevano queste ragioni: “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute.” [cit. Ippocrate]. Un concetto questo di Ippocrate, tanto antico quanto attuale.

In ogni caso l’attività fisica, e la corsa in particolare, riesce comunque a tenere sotto controllo il peso, atteso che quando si accumulano troppi chili in più ci si rende subito conto dell’intralcio che quei chili di troppo danno alla nostra corsa! La corsa diventa, quindi, un ottimo controllore del nostro girovita, che ci permette di attenzionare la situazione corporea.

ANGELO E GIUSEPPE: LE STARS DEL MOMENTO DELLA PODISTICA S. SALVO!

 

Nei due canali social più importanti della Podistica S. Salvo sono loro i protagonisti indiscussi di questi ultimi giorni, seppur per motivi completamente differenti.

Angelo Iademarco, molisano d.o.c. ma trapiantato sportivamente a S. Salvo dove, a differenza di altri top runners che la squadra del Presidente Colamarino ha avuto in passato, si è ambientato alla grande trascorrendo con tutta la squadra non solo i momenti topici delle gare, ma anche quelli meno convenzionali come allenamenti di gruppo e conviviali vari.

Giuseppe Tascone, sansalvese d.o.c., da alcuni anni brillante alfiere della Podistica S. Salvo, con risultati lusinghieri e sempre protagonista negli allenamenti di gruppo con ritrovo nella pista di atletica Pietro Mennea.

Entrambi hanno in comune la passione del podismo in famiglia: l’uno, Angelo, spesso (come al Memorial Dino Potalivo di S. Salvo) si trova a correre insieme a mamma e papà; l’altro, Giuseppe condivide la passione del correre con la sorella Sonia ed il cognato Salvatore.

In questo momento stanno attraversando due fasi opposte della carriera sportiva: Angelo Iademarco, forse in questo periodo all’apice della sua carriera di sky-runners; Giuseppe Tascone ricoverato d’urgenza all’Ospedale di Chieti per una sospetta puntura di un insetto proprio durante una gara podistica.

Angelo si è classificato nelle ultime due settimane secondo assoluto alla MMM Maiella Mother Marathon, con un dislivello di 2.850 metri, preceduto di solo un minuto dall’esperto atleta Antonio Carfagnini, e terzo assoluto nella gara internazionale  K 42 Ultra Trail del Terminillo, con dislivello di 3.310 metri, preceduto soltanto dall’italiano Andrea Cretaro e dallo spagnolo Jesus Fraile (di una manciata di secondi), evidenziando le sue caratteristiche tecniche di podista inossidabile e quasi insuperabile nella gare di montagna.

Giuseppe, dopo un periodo critico pian pianino sta rivedendo la luce, nel senso che comincia a scherzare con i suoi compagni di squadra via social e questo è un ottimo segnale di ripresa da quello stupido ma fastidiosissimo infortunio che ha fatto temere il peggio.

Entrambi gli atleti sono stati, per ovvi motivi diversi, osannati ed incoraggiati da tutto il gruppo della Podistica S. Salvo via social per attestare le grandezze dei risultati sportivi di Angelo e per sostenere ed incoraggiare in questo momento no Giuseppe, che presto speriamo di rivedere a correre insieme a tutta la squadra.

INIZIARE A CORRERE

Alla fine, anche i bambini sanno correre, ed è la cosa più naturale che si possa fare dopo la pipì.

I primi allenamenti devono essere formati da camminate veloci e corse alternate. Principio di base: alternare qualche minuto di corsa a qualche minuto di cammino, aumentando i minuti di corsa pian piano fino ad eliminare la parte “di cammino” dopo qualche settimana. Anche perché l’obiettivo da raggiungere in fretta è quello di correre in maniera costante.

Nel correre occorre molta disciplina: bisogna dosare le forze senza strafare all’inizio ed andare in apnea dopo alcuni chilometri, ma cercare di trovare sin da subito un ritmo congeniale che ci permetterà di dare un senso alla performance sportiva.

Nel mio primo anno di corsa, trascorso per la maggior parte con il mio amico Giuseppe sul lungomare di S. Salvo, soprattutto durante la pausa pranzo, ricordo la difficoltà nel superare i 50 minuti di corsa.

Arrivato al 48°/50° minuto di corsa si alzava quasi un muro invalicabile che spesso mi faceva mollare l’attività. A volte capitava, invece che superato quel minutaggio, e superata l’avversità del momento riprendevo di buona lena la corsa. Posso dire, come si dice in gergo, che il mio primo muro che ho incontrato nella corsa è stato quello del 50° minuto.

Con il passare degli anni e degli allenamenti un po’ più mirati e congeniali sono riuscito tranquillamente a superare codesta difficoltà, anche se, devo ammettere, che ancora oggi quando non ho molto tempo per sostenere una seduta di allenamento molto corposa in termini di chilometri,spesso finisco la mia seduta di allenamento proprio allo scoccare dei 50 minuti.

Iniziare a correre significa principalmente, oltre che armarsi di tanta buona volontà, essere dotati del minimo sindacale per affrontare le difficoltà della strada: delle buone scarpette da corsa ed una canotta/maglietta.

La domanda che spesso mi viene rivolta dal neofita di turno è: “quale scarpa da corsa mi consigli?”

La risposta è sempre la stessa: tutte le grandi marche di scarpe sportive hanno la scarpa giusta basta solo trovarla in base al peso ed a altre caratteristiche, ad esempio bisogna capire se si è pronatori o supinatori che, attenzione, non sono due parolacce.

In sintesi basta rivolgersi ad un buon negozio di articoli sportivi nel quale il gestore riesce a dare sempre il consiglio giusto.

 

LA CORSA DI TONINO….CHE UNISCE!

Una sera ho avuto il piacere di cenare con un grande maratoneta italiano ed alla mia domanda se un certo personaggio pubblico che divulgava la corsa era un personaggio positivo per il movimento podistico mi rispose che in realtà era molto divisivo.

Ieri mattina, recatomi al Lido Acapulco di Vasto Marina, ed alla vista di oltre cento podisti provenienti oltre che da Vasto anche da S. Salvo, Montenero, Petacciato, Cupello, S. Buono, ho capito che Tonino Bevilacqua è stato un podista che ha saputo unire. Con la sua umiltà e semplicità ha trasmesso ai propri amici e conoscenti il valore coesivo della corsa. E così ieri mattina ad ascoltare gli aneddoti del Sindaco di Vasto Francesco Menna (che ha condiviso con Tonino la preparazione del ristoro fatto di pane e pomodoro in occasione di più edizioni della “Correre per vivere”), della splendida poesia declamata dall’amico di sempre Dott. Lucio Del Forno  e delle profonde parole di Don Gianfranco prima della partenza della corsa di 9 km a piedi scalzi sulla battigia, in mezzo ai bagnanti incuriositi,  c’erano non solo semplici amatori ma anche molti agonisti e persino podisti d’elite del calibro di Naglieri, Catalano, Viti, Ialacci,  Battista, Bruno e Di Pietro che hanno trascurato il domenicale allenamento per essere presenti alla manifestazione, sapientemente coordinata da Nicola Delli Benedetti e Cesare Altieri, in ricordo del decano del podismo vastese, che ha salutato la vita terrena proprio una mese fa.

Alla fine della corsa tutta la famiglia Bevilacqua (dalla cara moglie accompagnata dai figli fino a  nuore e nipoti)  ha accolto gli oltre cento podisti con un semplice ma gustoso ristoro proprio a base di pane e pomodoro (che Tonino adorava) condita da una deliziosa ventricina locale.

Alla fine il gruppo dei Tapascioni, al quale Tonino era profondamente  legato, ha regalato alla famiglia di Tonino una bellissima gigantografia raffigurante Tonino che corre sulla riva del suo mare Adriatico.

E così nel salutarci tutti noi podisti abbiamo avuto la netta sensazione che Tonino aveva colpito ancora: ci aveva riunito nuovamente come a lui piaceva e ci aveva fatto fare una bella corsa nel posto e nel modo in cui egli amava, ovvero in riva al mare ed a piedi nudi!