LA PODISTICA SAN SALVO RIPARTE DALLA MARATONA DI ROMA

Dopo il periodo di stop forzato causa Covid, l’attività agonistica della Podistica San Salvo è ripartita durante la stagione estiva dapprima con alcune gare regionali da 10 km, con la 50 km del Gran Sasso (svoltasi lo scorso luglio), con alcune gare in montagna dove si cimenta spesso la specialista Annalisa Fitti, con la mezza maratona Norcia-Spoleto, nella quale protagonista è stata la nuova iscritta Chiara Crispini, con il Triatlon di Termoli (ottima la prestazione di Altieri)  ed infine domenica scorsa a Roma, dove si è disputata la prima maratona internazionale post pandemia.

Erano circa 7.500 i partenti da Via dei Fori Imperiali, provenienti da tutto il mondo e con il pettorale n° 1 si è presentato alla linea di partenza un vecchio conoscente della Podistica S. Salvo, un certo Giorgio Calcaterra già protagonista in più occasione nel Trofeo Podistico Potalivo.

Non potevano mancare gli atleti della Podistica San Salvo che, alle 6.45 in una Roma che albeggiava, si sono schierati sulla linea di partenza per dare il meglio di loro stessi.

Il migliore, all’ombra del Colosseo,  è stato Salvatore Cucoro con il tempo di 3h21’54’’ ed ha preceduto Luca Felice (3h24’31’’) e Gianfranco Mastrangelo (3h 47’52’’).

Prima donna al traguardo del gruppo sansalvese è stata Daniela Carissimo che ha preceduto di qualche minuto Mafalda Lucci.

Ottimo l’esordio in maratona per il sempre sorridente Gabriele Pace, mentre vi è da segnalare la partecipazione per la 17° volta consecutiva alla Maratona di Roma di Nicola Zaccardi, che ha conquistato di diritto il titolo di Senatore della maratona capitolina.

Prossima gara per il gruppo sansalvese domenica prossima sul Gargano con la ultra maratona di 50Km. e successivamente in programma vi è la Maratona di Pescara.

 

 

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LUCIANO E CESARIO

Non si conoscevano, ma avevano una grande passione comune: quella della corsa.

Luciano correva sin dalla prima media, durante l’ora di ginnastica, non si stancava mai! Correva spesso in compagnia del mio compagno di classe Francesco e non mi spiegavo, forse perché in quel periodo per me fare sport significava solo ed esclusivamente andare in bicicletta, come insieme riuscivano a correre per quasi un’ora di seguito!

Dopo le scuole medie, le superiori insieme sul pullman che ci portava ogni giorno a Vasto e sempre quella grande passione, per me ciclista un po’strana, per il podismo; sempre insieme ad amici più grandi di lui (poi, successivamente diventati  miei compagni di squadra della  Podistica S. Salvo)  fino ad approdare  in Toscana, universitario a Pisa.

Che bello vederlo nei panni di “attore” nel film IL PICCOLO DIAVOLO al fianco di Roberto Benigni.

Nelle vacanze estive a San Salvo i nostri incontri erano quasi sempre …di corsa, ovvero ci si incontrava sul lungomare o nella pista di atletica “P. Mennea” in pantaloncini e scarpette.

Cesario è stato compagno di classe al primo anno delle scuole superiori a Vasto; mi colpiva da subito la sua passione per la musica (cantava a squarciagola le “canzonette” di Bennato) e quella per il calcio;  l’esperienza nelle giovanili del Pescara per passare successivamente a giocare come centrocampista in molte squadre del vastese ed anche a San Salvo.

Un giorno ci siamo incontrati in una gara podistica: non ci vedevamo da oltre 20 anni ma la passione per la corsa subito ci ha fatto ritrovare nonostante il notevole lasso di tempo trascorso senza vederci. E così, sempre accompagnato dai due figli anch’essi appassionati di corsa, ci incontravamo spesso la domenica nelle varie gare in giro per l’Abruzzo.

L’altra mattina, due cattive notizie provenienti da L’Aquila e dalla Toscana, annunciavano la salita in cielo di questi due miei amici; due ragazzi sorridenti, sempre con le battute pronte e con lo sport da fare da cornice della loro vita.

Entrambe le vite spezzate: Cesario devastato dal virus che sta mettendo in ginocchio mezzo mondo,  Luciano dal male del secolo, che lo ha distrutto in poco più di un mese.

Avevano ancora da dover percorrere tanti chilometri i miei due amici, ma qualcuno ha deciso di cambiar loro il percorso della loro gara: correranno insieme in cielo!

 

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I 18 ANNI DI ILARIA

Non scrivo di te sul blog solo per “par condicio” con tuo fratello, ma perché in questi anni di corsa abbiamo condiviso parecchi momenti felici in occasione di parecchie gare podistiche.

E’ vero, la corsa non lo hai mai vissuta come il tuo sport preferito, visto che da piccina preferivi prima il nuoto e poi la pallavolo e, quando andavamo a fare le visite medico-sportive mi ostinavo a far inserire sul certificato come secondo sport quello dell’atletica leggera, con la speranza che ogni anno fosse quello buono in cui riuscivo a convincerti a correre, ma tutto ciò purtroppo non è mai accaduto.

Però da bambina, in occasione delle varie gare podistiche per bambine con la Podistica San Salvo, volevi essere sempre presente e tendevi la tua manina per essere aiutata quando la strada diventava impegnativa ed il traguardo era ancora lontano, per poi dimenticarmi quando salivi sul palco a ritirare il meritato premio.

Da ragazza sei stata presente in molte mie maratone. Insieme a mamma sei stata la mia super tifosa e quando non potevi essere presente sul traguardo mi accoglievi in hotel sempre con la  stessa frase: ”Papi hai fatto primo?”.

Negli ultimi anni hai preso la splendida abitudine di aspettarmi negli ultimi metri delle maratone per poter correre gli ultimi metri con me e vivere l’emozione di tagliare il traguardo di una maratona.

Devi sapere che prendere quella manina e farmi accompagnare negli ultimi metri di quelle maratone, con il tuo dolce sorriso, faceva svanire tutta la fatica accumulata nei precedenti  42 Km di corsa, ed il bacio che mi davi sotto lo striscione d’arrivo era il premio più bello che io potessi avere.

Ricordo nitidamente l’arrivo di Milano, di Praga, di Rimini e gli incontri sul percorso di Valencia, di Roma, di New York e “l’intervista” che mi hai fatto, insieme a tuo fratello, nel post gara della maratona di Orlando.

L’altro giorno, nonostante le fastidiose restrizioni, ho visto che avevi una voglia matta di festeggiare i tuoi fatidici 18 anni….quella bambina che tendeva la manina per essere aiutata nelle difficoltà ha lasciato il posto ad una bella ragazza sicura di sé con tante belle ambizioni: ti aspettano tante esperienze interessanti che grazie alla tua caparbietà, la tua voglia di fare e, ovviamente anche dalla buona sorte, potrai trovare il posto giusto in questo mondo.

Buon compleanno piccola mia (sarai per sempre la mia piccola….nonostante gli anni che inesorabilmente passano) adesso che sei maggiorenne le cose si fanno ancora più serie!

E, quando vorrai tendermi la mano per ricominciare a correre insieme spero di essere pronto a vivere nuovamente quelle esperienze che solo la corsa può dare.

 

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FAMOLA STRANA….DAJE AL VIRUS

 

Ritorno a scrivere dopo l’abbondante scorpacciata di venti maratone/ultra (e quindi venti racconti!) nel brutto periodo di lockdown, con conseguente zona rossa ed in quello successivo, meno restrittivo, ma che per noi maratoneti c’è stata ben poca cosa.

Infatti, tranne una finestra tra metà settembre e metà ottobre, di fatto le maratone e le ultra sono state tutte cancellate dal programma delle attività.

Ho avuto la fortuna di correre, a metà ottobre, la maratona di Pescara, ottimamente e sapientemente organizzata dal buon Alberico Di Cecco, il quale, rischiando non poco, è riuscito a mettere in piedi una manifestazione all’insegna dello sport, del rispetto delle regole (anti covid) e dell’allegria, visto che in quella occasione ci sono stati tanti festeggiamenti tra i quali: le 1000 maratone di Michele Rizzitelli e le 250 maratone del mitico Domenico Martino.

In quella occasione ho avuto modo di incontrare il nostro super presidente  del Club Supermaratoneti Paolo Gino, il quale mi illustrava quella che era una bella iniziativa editoriale, figlia dei nostri racconti, a seguito delle pseudo gare virtuali (sui balconi, nei garage, sui tapis roulant) e successivamente più o meno reali, almeno nelle forme, correndo sui lungomari, nei boschi e nelle città.

Ovviamente il leitmotiv era ed è ancora oggi quello della solidarietà: ovvero cercare di raccogliere più soldi possibili per arrivare alla fatidica cifra, che il Superpresidente si è prefissato non a caso in € 42.195,00.

La somma dapprima è stata raccolta grazie alle iscrizioni reali delle maratone virtuali organizzate dal Clubsupermaratoneti ed adesso dalla vendita (speriamo numerosa) del libro dei racconti (ben 618) che porta il titolo emblematico di FAMOLA STRANA DAJE AL VIRUS.

La cura grafica ed editoriale del testo è di Paola Falcier, mentre ci sono più prefazioni redatte dal Superpresidente Paolo Gino, da Re Giorgio Calcaterra, da Franco Scarpa (segretario del Club Supermaratoneti), e da Mario Lorenzini di Podisti.net.

Il costo è di € 25,00, il cui ricavato andrà ad aggiungersi ai circa € 33.000,00 già raccolti e destinati totalmente in beneficienza e per l’acquisto basta collegarsi al seguente link: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/racconti/561095/famola-strana/

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20/20 CALA IL SIPARIO SULLE ULTRA E MARATONE VIRTUALI….E’ STATA UN’ESPERIENZA MAGICA…QUASI FIABESCA

Con la Venti di speranza…venti di dono si conclude l’esperienza di corsa virtuale che ha unito un po’ tutto lo stivale grazie alla collaborazione di centinaia di maratoneti che non solo hanno corso come hanno potuto, specie all’inizio di questa avventura (sui balconi e terrazzi, tapis roulant, avanti ed indietro sotto casa…ecc.) nel rispetto dei vari Decreti, ma gli stessi si sono largamente distinti per la solidarietà messa in campo con la raccolta fondi che ha superato la cifra di € 30.000,00.

Un grosso grazie va rivolto a colui che ha ideato e coordinato l’iniziativa, ovvero il mitico Presidente del Club Supermaratoneti Paolo Gino, che è sempre stato un po’ la voce narrante, il filo conduttore di questa iniziativa, che grazie all’apporto dei social, è entrato nelle case di tutti noi maratoneti-scrittori.

Quando è stata ideata questa iniziativa c’era la speranza che la fine del calendario delle maratone virtuali coincidesse con la ripresa reale delle competizioni, ma purtroppo, tranne qualche raro caso, così non è stato, tant’è che per la ripresa vera delle gare bisogna spettare l’autunno, sempre COVID permettendo.

Non potevo chiudere questa serie di racconti senza non ricordare una gara, una ultramaratona per la precisione, dove ho lasciato un pezzo di cuore nelle tre edizioni svolte; parlo della Ultramaratona delle Fiabe di Rapone (che proprio qualche settimana fa è stata ufficializzata la cancellazione dell’edizione 2020).

Sono state tre edizioni caratterizzate dalla competenza e professionalità degli organizzatori (Antonio Leopardi Barra e Massimo Faleo in testa) coadiuvati dall’Amministrazione Comunale che subito ha intuito l’iniziativa quale veicolo per promuovere il territorio, e soprattutto dalla presenza della maggior parte dei supermaratoneti (almeno quelli del Centro-Sud), che hanno onorato al meglio la competizione, nonostante un percorso molto impegnativo ed una temperatura praticamente estiva.

Nelle tre edizioni ho avuto il piacere di conoscere ed intervistare grandi campioni (A. Di Cecco, S. Velatta, ecc.) ma soprattutto ho avuto modo di apprezzare il grande sacrificio e la grande umiltà dei tanti maratoneti-amatori che, come ogni domenica, si impegnano con modestia e sacrificio al fine di concludere la gara.

E così vedere gareggiare il salentino Carignani, il mitico Martino (che nell’ultima edizione sfoggiava un coloratissimo completo accompagnato da un ombrello) il recordman Ancora, il grande Gemma, Don Pino Fazio (che ha declamato alla partenza la preghiera del maratoneta), l’instancabile Capecci, i coniugi Rizzitelli (quasi 2.000 maratone in due), i pugliesi D’Avanzo e Giuliani, il siciliano D’Errico,  il molisano Iademarco e l’abruzzese Catalano è stato veramente un’emozione grandissima accompagnato anche dalla forte presenza femminile sempre presente in questa gara quali Mariella Di Leo, Cristina Petruzzelli, Paola D’Anteo, le mitiche sorelle Liberati,  Sofia Fattore, Roberta Varricchione, Mimma Caramia e le top Dora Trisolino e Emma Delfine.

La speranza è che dopo questa strana estate senza gare possiamo al più presto rivivere le magie e le atmosfere fiabesche, che ho toccato con mano proprio a Rapone, tornando a correre ed a divertirci come abbiamo sempre fatto, con la consapevolezza di aver finalmente sconfitto questo fastidioso virus.

 

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19/20 LAGO DORATO FOREVER…RICORDANDO BRESCIA E BERGAMO

La famosissima 10 in 10 sul lago d’Orta per me è stato, negli ultimi anni, un racconto lunghissimo corredato dal medagliere con incastonato le 10 medaglie del mitico Domenico Martino. Infatti, puntualmente intorno alla metà del mese di agosto, nel farmi gli auguri di buon Ferragosto Domenico mi raccontava le bellezze e le fatiche del lago d’Orta e mi mostrava con orgoglio le medaglie conquistate.

Nella speranza che un giorno possa partecipare almeno ad alcune di queste mitiche gare organizzate dal patron Paolo Gino, oggi mi soffermo a parlare di due città particolarmente martoriate dall’epidemia del Covid 19, ovvero Brescia e Bergamo.

A Brescia ho partecipato nel 2018 alla maratona (testimoniato, come al solito, da maglietta e medaglia) con arrivo nello stupendo centro storico, precisamente in Piazza della Loggia, dinanzi al Palazzo della Loggia, che il giorno prima della gara ho avuto il piacere di visitare in compagnia di mia moglie. Altri siti importanti visitati sono stati il suggestivo Castello, i particolarissimi due Duomi (il vecchio ed il nuovo) ed il parco Archeologico (un angolo della città in cui sembra di stare a Roma).

La maratona, svolta dal primo all’ultimo metro sotto una forte pioggia battente, non è stata delle più belle alle quali ho preso parte, vuoi per le pessime condizioni atmosferiche che per un percorso alquanto strano, ma comunque portata a termine dignitosamente.

Il rapporto con Bergamo è un po’ particolare; infatti più che la città alta o bassa, meta di molte trasferte è stato Orio al Serio, ovvero il sito dove è situato l’aeroporto.

In molte maratone svolte nel nord del nostro paese, la tratta Pescara-Orio al Serio era quasi obbligatoria e questa città che vedevo nei pressi dell’aeroporto mi incuriosiva tanto, tant’è che in una occasione, dopo la maratona di Verona, prima di andare a prendere l’aereo per il ritorno in Abruzzo, su idea di mia moglie, abbiamo approfittato a fare visita alla città di Bergamo, apparsa ai nostri occhi  semplicemente stupenda.

La sua Piazza Vecchia, tanto cara all’Architetto Le Corbusier, il palazzo della Ragione (che detiene il record del palazzo comunale più antico d’Italia), la torre Civica, meglio conosciuta come il Capannone (simbolo della città), la Cappella Colleoni e la Basilica di Santa Maria Maggiore ci hanno accolto con tutta la loro maestà e imponenza da lasciarci senza fiato.

Infine, e questo lo devo sicuramente a mia moglie, abbiamo sempre degustato delle squisite polente, ogni volta condite in maniera diversa ma sempre da farci leccare i baffi!

Queste due città italiane e le rispettive province, (insieme ad una parte del Veneto) forse sono stati i luoghi che più hanno pagato a caro prezzo le conseguenze del Covid 19 e quindi non si poteva non citarli in questo contesto dove si cerca di evidenziare tutte le bellezze italiane legate alle maratone ed alle ultra.

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18/20 GRAN SASSO C’E’….L’ABRUZZO CHE CORRE…

La diciottesima maratona/ultra fa finalmente tappa nel mio Abruzzo con la 50 Km del Gran Sasso virtuale.

Di questa gara conosco poco…..ma sicuramente non mi sfugge l’organizzatore, ovvero il mitico Presidentissimo della Manoppello Sogeda Franco Schiazza. Ho un bel ricordo di questo fantastico organizzatore nonché maratoneta: la sua 100° maratona corsa lo scorso ottobre in occasione della Maratona di Pescara.

Era una persona felice per la sua impresa contornato da un folto gruppo di amici e parenti che lo hanno veramente coccolato, insieme ai suoi compagni di squadra, in tutti i 42.195 metri sul lungomare di Pescara. E quando finalmente la voce dello speaker storico abruzzese Roberto Paoletti ha annunciato il suo arrivo in Piazza Salotto sono cominciati i festeggiamenti finali per la storica impresa sportiva del presidentissimo.

Quel giorno, pieno di sole, ho visto nei suoi occhi l’emozione e la felicità di un ragazzino che stava per compiere un’impresa che aspettava da tempo. E così tra brindisi, canti, cori e pacche sulle spalle il mitico Franco ha trascorso la sua 100° maratona come meglio non poteva: nella sua terra abruzzese, in mezzo ai suoi amici e partenti festeggianti, con uno speaker che esaltava le sue qualità sportive e soprattutto umane (di presidente ed organizzatore) e con tutti gli atleti presenti che lo incitavano e gli facevano i complimenti per il prestigioso traguardo raggiunto.

Del resto, la Maratona di Pescara si presta a questo tipo di festeggiamenti, vuoi per la regia occulta dell’organizzatore Alberico Di Cecco, vuoi anche per i precedenti e collaudati festeggiamenti sulla stessa Piazza Salotto da parte degli ultra maratoneti pugliesi Domenico Martino e Guerino Pasquale di qualche anno addietro!

In definitiva non conosco la bontà e la grandezza della 50 km del Gran Sasso, ma ho toccato con mano, in una assolata domenica di ottobre a Pescara, la bontà e la grandezza del Presidente/organizzatore Franco Schiazza.

 

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17/20 IL RITORNO DELLA SIBILLA….INTORNO AL LAGO TRASIMENO!

Il programma, stravolto dal COVID, prevedeva la due giorni della Sibilla organizzata a Campi di Norcia in Umbria, la regione nella quale ho un ricordo particolare avendo corso intorno al Lago Trasimeno, testimoniato da casacca invernale e medaglia.

Infatti nell’edizione 2017 flagellata da vento e pioggia ho provato l’ebbrezza di correre intorno ad un lago (il Lago Trasimeno per l’appunto), o almeno per buona parte di esso; i più coraggiosi hanno corso per 58 km. con partenza ed arrivo a Castiglione del Lago, io optavo per la misura standard ovvero la maratona (con arrivo a Sant’Arcangelo) che, con quelle condizioni climatiche proibitive, è stata più che sufficiente!

 

Alla partenza incontravo la mia compagna di squadra Annalisa che, se non ricordo male, rientrava alle gare dopo la gravidanza, ed insieme ad altri centinaia di podisti, ci rifugiavamo dentro un bar per proteggerci dalla forte pioggia battente, prima dello start.

La trasferta umbra era stata decisa da mia figlia Ilaria, che aveva l’impegno di andare a fare visita alla sua amichetta del mare Camilla a Perugia; così dopo aver lasciato Ilaria nel capoluogo umbro  io con mia moglie ci recavamo a Gubbio dove avevamo prenotato un hotel in pieno centro storico.

E così tra Perugia, Gubbio ed il Lago Trasimeno il week-end umbro lo abbiamo trascorso anche degustando le specialità del posto (specie per recuperare le fatiche post gara) e soprattutto ammirare le bellezze della regione che era stata sconvolta da un violento sisma qualche anno prima.

 

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16/20 MAGGGICA ROMAAA….LA MARATONA DI ROMA

Virtualmente si corre la 6 ORE DI ROMA che si è sempre corsa in notturna intorno alla metà di luglio in Villa De Sanctis, ma non avendo mai partecipato il ricordo personale non va molto lontano; infatti resta nella capitale dove nell’arco della mia carriera da maratoneta ho corso ben sette maratone di Roma, testimoniato da magliette e medaglie.

Sicuramente la più importante dal punto di vista emozionale è stata l’edizione del 2005: era la mia prima maratona…ma non solo….era la prima volta che attaccavo un pettorale sulla canotta. Avevo trovato la squadra per l’occasione, insieme al mio amico Giuseppe, con il quale avevo iniziato il percorso podistico e soprattutto la preparazione che ci portava  a metà marzo ad intraprendere quello che per molti era una pazzia ma per me e Giuseppe era un obiettivo al quale tenevamo fortemente.

Ricordo la partenza all’ombra del Colosseo….noi spauriti in mezzo ad oltre 10.000 maratoneti “veri” provenienti da ogni parte del mondo; allo sparo, ovvero alla partenza dei top runners eravamo ancora incolonnati per entrare nel rettilineo di partenza di Via Fori Imperiali…che emozione!!!

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Conoscevo benissimo la città, in quanto ci avevo vissuto per circa cinque anni durante gli studi universitari e per questo ad ogni angolo indicavo a Giuseppe il monumento che incontravamo, la piazza che stavamo attraversando, la strada più o meno famosa dove era successo qualche evento, i palazzi delle istituzioni, le fontane, fino ad arrivare negli ultimi chilometri dove ci imbattevamo con i proverbiali sanpietrini….pure quelli li conoscevo ma non l’effetto che facevano alle gambe di un maratoneta dopo oltre 30 km di gara!!

All’arrivo la commozione fu grande ….mi sembrava che tutti aspettassero me che ero fortemente emozionato perché l’impresa si stava per compiere ….che bello ricevere la medaglia nel cuore di Roma!


Ovviamente avevo avvisato i miei amici romani della mia presenza a Roma in occasione della maratona e tanto era lo stupore di uno di essi che mi chiamava il giorno dopo la gara complimentandosi perché aveva letto su un quotidiano capitolino che la maratona di Roma era stata vinta da un abruzzese con il tempo record di 2h 08’02’’….ovviamente non ero io ma quel tempo da record che rimase imbattuto per parecchie edizioni era del mitico Alberico Di Cecco!

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15/20 I CONTI TORNANO….NELLE MARCHE E’ SEMPRE BELLO CORRERE!

 

Altro appuntamento mancato per via degli strascichi dell’emergenza Covid è quella della 6 ORE DI SERRA DEI CONTI. In molti me ne hanno parlato descrivendomela più una festa che una gara vera e propria per quanta allegria, musica, balli e specialità eno-gastronomiche che si incontrano lungo il circuito cittadino nel borgo marchigiano.

Tanto che lo scorso anno, nell’edizione 2019, ero pronto a partire per un week end con mia moglie nell’entroterra marchigiano ma venivo bloccato, qualche settimana prima, da un fastidioso infortunio che ancora oggi sento le conseguenze.

Non avendo mai corso, quindi, a Serra dei Conti il racconto di questa 15° maratona/ultra virtuale si sposta di qualche chilometro verso il mare dove per più anni si è corsa la Maratona del Piceno Fermano con partenza ed arrivo a Porto S. Giorgio, sul lungomare.

L’ho corsa un paio di volte sempre con gli stessi amici: Fabio e il padrone di casa Sergio, in quanto marchigiano doc essendo le sue origini proprio di Fermo e, per l’occasione ho “riesumato” maglietta e medaglie celebrative .

Nella prima occasione, dopo la gara, di corsa verso casa dei genitori di Sergio, dove la cara mamma Lina era tutta intenta a cucinare le squisitissime olive ascolane…e chi se la scorda quella mangiata!

Nella seconda circostanza, avendo poco tempo a disposizione nel post gara, Sergio ci portava direttamente da Fermo le prestigiose olive ascolane cucinate sempre dalla signora Lina, che consumavamo in macchina appena dopo il sospirato arrivo della maratona.

In entrambe le occasioni, nonostante il gran caldo, nonostante la scarsa preparazione e nonostante gli interminabili rettilinei del lungomare tra Porto S. Giorgio e Fermo, le olive della mamma di Sergio hanno sempre allietato l’evento, tant’è che la memoria, a distanza di anni, si sofferma ancora su quel “delizioso” particolare.

E’ sempre bello correre nelle Marche specie in compagnia di un amico podista  marchigiano che non lascia mai nulla al caso, soprattutto se si tratta di specialità culinarie.

 

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